Cosa possono avere in comune l’ansia della mamma, l’insonnia della zia e il mal di schiena del nonno? A parte la parentela, beninteso. Un farmaco: le benzodiazepine. Una delle categorie di farmaci più venduti al mondo, con cui conviviamo da decenni quotidianamente, senza alcun problema. Forse. Apparse sul mercato della salute all’i n i z io degli anni Sessanta, hanno velocemente soppiantato i barbiturici, perché più sicure e incapaci di causare da sole la fatale depressione del sistema nervoso centrale. Le benzodiazepine vengono principalmente assunte per curare ansia e insonnia. In pochissimo tempo sono diventate i farmaci più prescritti dai medici di tutto il mondo, perché funzionano b e n e. In Italia, nel 2020, hanno fruttato ben 400 milioni di euro, e sarebbero 4,5 milioni gli italiani che le assumono , 1 adulto su 10. Non creano grossi problemi né al medico che li prescrive né al paziente che li assume. Hanno un’a z io n e praticamente immediata, miorilassante, antiepilettica, antiansia, antipnotica, in grado di rispondere subito al bisogno del singolo. Si ottiene rapidamente l’effetto che il paziente desidera, come dormire o combattere l’ansia. Ma proprio innocenti le benzodiazepine non sono. Se non altro perché possono determinare effetti quali sedazione, amnesia, incoordinazione motoria e riduzione delle perfomance cognitive e psic o m oto r ie. AZIONE IMMEDIATA Motivi per i quali è severamente proibito guidare dopo averle prese, allo stesso modo in cui è vietato guidare dopo aver bevuto alcolici oltre il tasso consentito. La Convenzione delle Nazioni unite sulle sostanze psicotrope include 33 benzodiazepine nell’elenco delle sostanze psicotrope e la Tabella dei medicinali italiana le considera una categoria di stupefacenti, assieme ai medicinali a base di morfina, oppiacei, cannabinoidi e barbiturici. E il comma 1 dell’articolo 187 del codice della strada prescrive che «chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l’arresto». Insomma, bisogna stare attenti a prenderle. Il problema però non si pone solamente al volante. È acclarato che siano farmaci sicuri ed efficaci, ma specificatamente nel breve periodo e il loro uso deve essere appunto limitato. Come indicato nel bugiardino, sono medicinali che devono essere presi per poche settimane, massimo quattro. A lungo andare invece non funzionano perché i ricettori a cui si legano le benzodiazepine perdono sensibilità; quindi, per ottenere l’effetto è necessario aumentare le dosi e aumentare e aumentare, fino a raggiungere quantità gigantesche di assunzione. Diventano vere e proprie droghe. E i drogati di benzo non sono pochi: circa 120.000 persone solo in Italia. Per non parlare dell’abu - so nel mercato della droga, uno stupefacente a buon mercato, legale, acquistabile in farmacia e che in teoria garantisce uno sballo farmacologicamente controllato. L’80% degli assuntori cronici mostra sintomi di astinenza moderati-gravi. Convulsioni, ansia, irritabilità, brividi e nei casi gravi attacchi epilettici. Di eroina si muore per overdose, non per astinenza; la cocaina non crea dipendenza fisica. Invece le benzo, nei casi più drammatici, sono l’unica sostanza, insieme con l’alcol, la cui sospensione improvvisa può essere letale. Come sempre però non è tutto bianco o nero. È molto diverso dare un Tavor a un cinquantenne che non riesce a dormire, creandogli una dipendenza, o darlo a un giovane con sintomi depressivi. Nella maggioranza degli adolescenti è spesso indistinguibile un disturbo di personalità da una depressione. E se in que s t’ultima, sono funzionali in un primo periodo e poi peggiorano solamente la situazione, chi soffre di disturbi di personalità, in particolare del disturbo border-line, non dovrebbe prenderle mai. Sono patologie che vanno gestite con gli antidepressivi, anche se sono più lenti e la gestione del paziente è più comp l ic ata . BOOM DI ACQUISTI In Italia, si legge nel Rapporto Osmed 2020, che «le benzodiazepine sono la categoria a maggior acquisto, rappresentando il 18,7% della spesa e circa il 27,9% delle DDD della classe C con ricetta, e, tra queste, i derivati benzodiazepinici, con una spesa di poco superiore ai 400 milioni di euro e 28 DDD, si collocano al primo posto tra le categorie a maggior spesa. Entrambi gli indicatori mostrano un incremento di circa il 9,5% rispetto all’anno precedente». Incremento chiaramente dovuto alla pandemia. Si quantifica che il 7,5% della popolazione italiana ne faccia un uso prolungato oltre i limiti raccomandati, ma a dosi terapeutiche, con il rischio di incorrere in una dipendenza. L’abuso saltuario, ovvero lo sballo con questi farmaci, coinvolge lo 0,1% della popolazione, circa 60.000 persone. L’uso prolungato di alte dosi, ovvero soggetti che quotidianamente abusano di questi farmaci, alla stregua di tossicodipendenti, è ipotizzato che siano lo 0,2% della popolazione, 120.000 individu i . Farmacisti compiacenti, ricette falsificate, medici che le prescrivono senza le giuste cautele, adolescenti che le trovano in casa. Un sistema enorme, che continua a progredire con grande vantaggio per le industrie farmaceutiche, che con queste vecchie molecole raccolgono ogni anno profitti incredibili. Ora l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha notato un vero e proprio boom delle nuove benzodiazepine, che sono droghe illecite messe sulle piazze di spaccio di tutta Europa. Si tratta di pasticche o soluzioni create con nuove molecole benzodiazepiniche, non controllate dal punto di vista farmacologico o tossicologico. USO NON TERAPEUTICO Nella Relazione europea sulla droga del 2021 si legge: «Sono state rilevate crescenti preoccupazioni in merito all’abuso di benzodiazepine destinate a usi diversi da quello terapeutico o di benzodiazepine non autorizzate per uso medico in Europa, che compaiono sul mercato delle droghe illecite. L’a umento del consumo di benzodiazepine è stato osservato tra i tossicodipendenti ad alto rischio, i detenuti e alcuni gruppi di consumatori di droga per scopi ricreativi, il che riflette potenzialmente l’elevata disponibilità e il basso costo di tali sostanze e i problemi di salute mentale legati alla pandemia. Nel 2020 è stato registrato un aumento degli accessi ospedalieri in emergenza correlati alle benzodiazepine rispetto al 2019 da un campione di ospedali s e nt i n e l l a » . In particolare, vi è un crescente numero di falsi farmaci a base di benzodiazepine, i quali sono stati sequestrati dal mercato delle droghe illecite negli ultimi anni. E tutto questo accade sia nelle piazze di spaccio, ma soprattutto online. Un problema gigantesco, tanto che lo stato italiano con il decreto-legge del 6 agosto 2021 ha aggiornato le tabelle contenenti l’i n d ic a z io - ne delle sostanze stupefacenti e psicotrope, mettendo le benzodiazepine nella tabella I V.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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