STUPIDA RAZZA

domenica 20 febbraio 2022

Epstein, pure l’amico è morto in cella

Come Jeffrey Epstein, anche Jean-Luc Brunel, agente di moda francese sospettato di essere coinvolto negli abusi sessuali dell’amico finanziere americano, si è suicidato in carcere. L’uomo, 76 anni, è stato trovato morto ieri nella sua cella nel carcere de la Santé, a Parigi, in Francia. Impiccato, proprio come E p s tei n , l’a m ic o di molti potenti negli Stati Uniti, compresi gli ex presidenti Bill Clinton e Donald Trump, che si era tolto la vita il 10 agosto 2019 all’interno del Metropolitan correctional center di New York, negli Stati Uniti. Il manager francese, arrestato nel dicembre 2020 all’ae - roporto Charles de Gaulle di Parigi mentre stava per prendere un volo per Dakar, in Senegal, era in attesa di processo dopo essere stato messo sotto inchiesta per «violenza sessuale su minore di più di 15 anni» e «abusi sessuali». Inoltre, era un «testimone assistito», cioè una via di mezzo prevista dalla giustizia francese tra testimone e indagato, per i reati di «tratta di essere umani aggravata dal danno a vittime minori allo scopo di sfruttamento sessuale». Infine, il suo nome compare nell’inchiesta negli Stati Uniti sulle violenze su ragazze minorenni di E p s tei n . Brunel aveva fondato nel 1978 la nota agenzia Karin models e più avanti, nel 2004, negli Stati Uniti, insieme a Ep - s tei n , la Mc2 models management. A farli conoscere, negli anni Ottanta, era stata Ghislai - ne Maxwell, rampolla dell’im - pero dell’editoria britannica, ritenuta la complice degli abusi del miliardario americano. Il padre, Robert Maxwell, proprietario dei giornali del gruppo Mirror, sarebbe stato un agente del Mossad, secondo Ari Ben-Menashe, uomo d’af - fari israelo-canadese con un passato nell’intelligence israeliana. Ma non solo: nel libro Epstein: Dead Men Tell No Tales ,B e n- M e n a s h e ha sostenuto che il giro di minorenni sarebbe servito a E p s tei n e M a xwel l per quelle che nel gergo spionistico sono note come «trappole al miele», cioè per adescare, stuzzicando gli appetiti sessuali, uomini potenti per poi firmare tutto e ricattarli. Br un el era apparso nella prima inchiesta sul finanziere americano nel 2007-2008, ma era scomparso dai radar da alcuni anni con l’eccezione di una apparizione a una serata di gala nel luglio 2019. Nell’in - chiesta francese è accusato di essere stato l’adescatore di giovani donne, spesso minorenni, per i festini sessuali di E ps tei n e dei suoi amici. Le prede preferite erano donne con scarse capacità economiche, alle quali prometteva una fulminante carriera da modelle facendole entrare però in quel giro di sfruttamento sessuale. Fra le accusatrici di Bru - n el c’è anche Virginia Giuffre, la donna con cui pochi giorni fa il principe A n d rea , duca di York e nono nella linea di successione al trono britannico, ha raggiunto un accordo finanziario che gli ha evitato un processo: la donna ha affermato di essere stata obbligata ad avere rapporti sessuali con l’agente francese. La procura di Parigi ha aperto un’indagine per stabilire con chiarezza le cause della morte di Br u n el . Erwan Saoudi, delegato del sindacato carcerario Fo per l’Ile-de-France, ha spiegato che «secondo i primi elementi a nostra disposizione non c’è stata alcuna mancanza da parte dei nostri agenti». Br u n el , ha dichiarato, «si è impiccato intorno all’una, tra due ronde, e il corpo è stato trovato all’al - ba. I primi soccorsi non hanno potuto fare nulla». Gli avvocati di Br u n el , come spesso fatto in passato, hanno puntato il dito contro il «sistema mediaticogiudiziario»: l’uomo, hanno dichiarato «non ha mai smesso di proclamare la sua innocenza e ha moltiplicato gli sforzi per provarla. Un giudice qualche mese fa lo aveva rimesso in libertà e poi è stato di nuovo carcerato in condizioni indegne. La decisione di togliersi la vita non è dipesa dal senso di colpa ma da un profondo sentimento di ingiustizia». 


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