Giro di vite contro gli interessi eco-
nomici russi in Gran Bretagna. Il mi-
nistro degli Esteri Liz Truss ha an-
nunciatoieriinParlamentocheilGo-
verno britannico introdurrà nuove
sanzioni contro banche e imprese
russe e contro oligarchi che hanno
stretti legami con il regime.
Una nuova legge ad hoc sarà ap-
provata questa settimana «per colpi-
re obiettivi che sono cruciali per la
continuazione del regime russo - ha
detto Truss -. Abbiamo nel mirino
istituti finanziari russi, imprese nel
settore dell’energia e oligarchi vicini
al Cremlino».
La mossa punta a dissuadere il
presidente Vladimir Putin dall’inva-
derel’Ucraina.«Un’invasioneoqual-
siasi incursione in Ucraina oltre i ter-
ritorichelaRussiahagiàannessonel
2014 sarebbe un disastro totale per il
mondo, ma sarebbe soprattutto un
disastro per Mosca», ha dichiarato
ieri il premier Boris Johnson.
Ieri sera era attesa una conversa-
zione telefonica di Johnson con il
presidente russo Vladimir Putin per
inviargli il messaggio che «la Russia
deve fare un passo indietro».
Johnson e Truss oggi saranno a
Kievperunincontroconilpresidente
Volodymyr Zelenskyj, mentre ieri il
ministro della Difesa britannico Ben
Wallace ha avuto una lunga conver-
sazione con il premier ungherese
ViktorOrbanaBudapest.Orbanoggi
è atteso a Mosca dove vedrà Putin.
Il Governo britannico ha anche
annunciato che la Gran Bretagna è
prontaaraddoppiarelasuapresenza
militare in Estonia, dove ha già 900
soldati,eainviarecacciabombardieri
inRomaniaeBulgariaenavidaguer-
ra nel Mar Nero.
Dopo l’annessione della Crimea
nel2014laGranBretagnahaimposto
sanzioni che da allora hanno colpito
180 individui e 48 società russe, ma
ora intende alzare il tiro per colpire
direttamente gli interessi strategici
del Governo russo.
«Le sanzioni attuali sono troppo
limitate e possono colpire solo socie-
tà direttamente coinvolte nella de-
stabilizzazione dell’Ucraina - ha
spiegato ieri la Truss -. Adesso inten-
diamoampliareilraggiod’azioneper
poter colpire qualsiasi società legata
al Cremlino e al regime russo. Gli oli-
garchi di Putin non avranno più mo-
do di nascondersi».
Le nuove sanzioni annunciate ieri
da Londra saranno un boomerang
che farà più danni economici alla
Gran Bretagna che alla Russia, ha
detto ieri il Cremlino. Reagendo alla
mossa della Truss, il portavoce Dmi-
trij Peskov ha detto che la minaccia
rappresenta un attacco contro le im-
prese russe, danneggia gli investi-
menti nel Regno Unito e aggrava le
tensioni in Europa.
La dura presa di posizione del go-
verno britannico punta anche a
smorzare le forti critiche al ruolo di
Londra come “oasi” preferita dagli
oligarchi russi per riciclare i loro mi-
liardi, riclaggio che - secondo la Na-
tional Crime Agency - costa com-
plessivamente al Regno Unito oltre
100 miliardi di sterline all’anno. Il
partito conservatore al potere inol-
tre è stato accusato di avere accettato
ricche donazioni da parte di miliar-
dari russi senza controlli sulla pro-
venienza dei fondi.tannico «l’uso di Londra come base
per i fondi corrotti di individui lega-
ti al Cremlino è chiaramente colle-
gata a una più vasta stratega russa
e ha conseguenze per la nostra sicu-
rezza nazionale».
La settimana scorsa il Center for
American Progress, un think tank
vicino al presidente americano Joe
Biden, aveva consigliato «azioni
più decise da parte del Governo
britannico».
Ridurre l’influenza degli oligar-
chi russi allo stato attuale è difficile
«a causa degli stretti legami tra il
denaro russo e il partito conserva-
tore al potere, la stampa, il settore
finanziario e il settore immobiliae», secondo il think tank.
Transparency International ha
calcolato che fondi russi di prove-
nienza sospetta siano stati utilizzati
per acquistare case per un valore di
1,5 miliardi di sterline in Gran Breta-
gna. Il Governo aveva promesso di
compilare un registro dei proprietari
di immobili all’insegna della traspa-
renza, ma non lo ha ancora fatto.
Ieri la Truss non ha escluso la
confisca di immobili di proprietà di
oligarchi russi. «Non escludiamo
niente - ha detto -. Difendere la li-
bertà e la democrazia è più impor-
tante degli interessi economici a
breve termine».
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