Il braccio di ferro sulla possibilità di
estendere il green pass anche oltre il
31 marzo quando terminerà lo stato
di emergenza si sta trasformando in
una guerriglia quotidiana che rischia di sfibrare la maggioranza. Ieri si è
consumato un nuovo strappo della
Lega: malgrado il parere contrario del
governo i deputati del Carroccio hanno infatti votato insieme all’opposizione di Fratelli d’Italia un subemendamento al decreto sull’obbligo vaccinale per gli over 50 accantonato e
poi respinto (con 22 no, 13 sì e 5 astenuti) per sospendere il Green pass dal
1° aprile. Una modifica questa presentata dalla stessa Lega su cui si è
astenuta anche Forza Italia: Berlusconi si schiera infatti con chi vuole
rendere più blande le norme anti-Covid e annuncia di voler presentare al
premier Draghi un piano di graduale
dismissione del green pass.
Palazzo Chigi di fronte a questo
nuovo scricchiolio nella maggioranza derubrica l’accaduto a un incidente di poco conto anche perché
l’emendamento non è passato. Resta
il fatto però che la tensione si sta alzando ogni giorno di più in vista della annunciata «road map» verso il ritorno alla normalità che il Governo
dovrebbe svelare molto presto. Ieri a
esempio il ministro leghista Giancarlo Giorgetti ha voluto ribadire che
per una proroga dello stato di emergenza «non ci sono né le condizioni
sanitarie né costituzionali ». Quindi
il messaggio agli “oltranzisti” delle misure anti-Covid è chiaro.
L'unica certezza a Palazzo Chigi, è
che comunque non sarà il caos a guidare le scelte di Draghi sull’uscita dalla pandemia. Accelerazioni, su questo, non sono previste. Resta quanto
sostenuto dal premier nell’ultima
conferenza stampa, ovvero uscire
dalla pandemia e dalle restrizioni «al
più presto possibile» perché è importante, fondamentale, per «famiglie e
imprese». Dunque resta ferma la volontà di lavorare a una roadmap che
consenta di uscire, step by step, dalle
restrizioni della pandemia. Questa
settimana però non sono previste cabine di regia sul tema, nonostante sotto traccia si lavori al dossier. Ogni
scelta dovrà essere ancorata ad evidenze scientifiche, con il Cts al timone delle decisioni . L’allentamento sarà graduale, ma partirà dalle attività
commerciali e dal turismo: il primo
addio sarà quindi al pass per lo shopping e a quello per i tavoli all’aperto
per bar e ristoranti oltre che per i musei e per gli hotel. Più graduale l’addio
al certificato verde a lavoro. Anche
perché il green pass è un “potente”
incentivo a concludere il ciclo vaccinale anche con la terza dose: sono
ancora 10 milioni gli italiani che devono farla e il ritmo delle somministrazioni è crollato. La media è di circa
100mila terze dosi al giorno, mentre
le prime vaccinazioni (anche tra i
bambini) sono ormai pochissime:
non più di 10mila al giorno.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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