STUPIDA RAZZA

domenica 6 febbraio 2022

Sedia Pc e saturimetri Così la pandemia ha cambiato la spesa

 

Il paniere ai tempi dei Covid. In attesa che la pandemia sparisca (o diventi davvero solo un'influenza) l'Istat inserisce nel lungo elenco dei beni che sono da base per il calcolo dell'inflazione - quasi 1.800 - prodotti e servizi fino a poco tempo fa sconosciuti o inesistenti. E così nella revisione annuale del paniere entrano i tamponi – molecolare, e rapido antigenico fai date– e il test sierologico. E il saturimetro, apparecchio che serve a misurare l’ossigenazione del sangue e che ormai è diffuso nelle case quasi quanto il termometro. Tra i prodotti rappresentativi dell’evoluzione nelle abitudini di spesa delle famiglie e delle novità normative – si tenga contro dello smart working, entrato nella normalità, e della maggiore attitudine a rimanere a casa, – entrano la sedia da Pc, la friggitrice ad aria, e lo streaming di musica. Ma anche servizi che segnalano la difficoltà del momento per molte persone, ed ecco quindi la psicoterapia individuale. E nel sensibile comparto alimentare la novità più innovativa è Poke take away, il diffuso piatto unico hawaiano in rapida espansione nel sistema della ristorazione urbana. Ma naturalmente non arrivano solo novità dell’ultimo anno, ma anche prodotti che rappresentano consumi consolidati: entrano nel paniere, tra gli altri, pane di altre farine, gas di città e gas naturale mercato libero e occhiali da lettura senza prescrizione. Di pari passo con i nuovi ingressi, escono invece dal paniere quest’anno compact disk, ormai da tempo reliquie, e gli hoverboard, regali natalizi di qualche anno fa che perlopiù ingombrano i ripostigli degli ingressi. Le novità del 2022, con riferimento sia ai pesi sia al paniere, spiega l’Istat, «riflettono la costante evoluzione dei comportamenti di spesa delle famiglie ma anche l’impatto di eventi, come la pandemia tuttora in corso, che condizionano le scelte d’acquisto e la struttura della spesa per consumi». Tra i prodotti entrati per migliorare la rappresentatività del paniere sono da segnalare anche le mazzancolle, i sostituti artificiali dello zucchero, i jeans da donna, i pantaloni corti bambino (questi ultimi due prodotti girano già da un pò di tempo...) e il trasportino per animali. Nel paniere del 2022 utilizzato per il calcolo degli indici Nic (per l’intera collettività nazionale) e Foi (per le famiglie di operai e impiegati) figurano esattamente 1.772 prodotti elementari (1.731 nel 2021), raggruppati in 1.031 prodotti, a loro volta raccolti in 422 aggregati. Per il calcolo dell’indice Ipca (armonizzato a livello europeo) il paniere comprende 1.792 prodotti elementari (1.751 nel 2021), raggruppati in 1.050 prodotti e 426 aggregati. «È da rilevare - scrive Istat - che lo scorso anno, in un quadro di relativa attenuazione dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, le spese delle famiglie sono state influenzate in misura minore rispetto al 2020 dagli effetti delle misure di contenimento della pandemia. Pertanto, così come fatto per il paniere 2021, al fine di salvaguardare la coerenza tra la struttura di ponderazione degli indici e quella dei bilanci delle famiglie, e nel rispetto delle linee guida Eurostat, anche nel 2022 per la revisione dei pesi sono stati utilizzati i dati delle principali fonti interne più recenti a disposizione: le stime della Contabilità nazionale e le informazioni della indagine sulle Spese del famiglie relative al 2021». Sono circa 30 milioni le quotazioni di prezzo (scanner data) provenienti ogni mese dalla Grande Distribuzione Organizzata, utilizzate nel 2022 per stimare l’inflazione; 392mila sono raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica, oltre 100mila dall’Istat direttamente o tramite fornitori di dati; più di 68mila le quotazioni provenienti dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Mise. Nel 2022, sono 80 i comuni che contribuiscono alla stima dell’inflazione per il paniere completo (come nel 2021). La copertura territoriale dell’indagine è pari all’83,3% in termini di popolazione residente nelle province dei comuni che partecipano alla rilevazione completa e sale al 90,3% per alcune tariffe e servizi locali, per i quali altri 12 comuni effettuano la rilevazione dei prezzi.

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