La soluzione migliore, e non per la Chiesa, ma per la «cara Nazione Italiana». La rielezione di Sergio Mattarella e, quindi, la permanenza di Mario Draghi alla guida del governo fino al termine naturale della legislatura, piace molto Oltretevere. Sicuramente al Papa, che rispetto agli affari interni italiani si tiene a distanza abissale, ma soprattutto alla Segreteria di Stato, guidata dal cardinale Pietro Parolin, e alla Cei, che a maggio eleggerà il nuovo presidente. Nessuno in Vaticano commenta, ma da quello che si raccoglie ai bordi del campo è chiaro che agli occhi della chiesa un bis di Mattarella garantisce la stabilità del quadro complessivo di un sistema frantumato ma soprattutto è molto apprezzata la permanenza di Draghi a palazzo Chigi, sia per la continuità nell’affrontare la pandemia sia per il ruolo che può svolgere l’Italia nello scacchiere della crisi internazionale in atto ai confini dell’Ucraina. Poco prima di Natale il Papa aveva ricevuto il presidente in visita di fine mandato, ed era stato confermata in modo evidente la grande sintonia tra i due. Il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, che alla vigilia del voto aveva auspicato che prevalesse il «desiderio comune di dialogo», saluta la rielezione con un messaggio da parte chiesa italiana: «Il suo esempio di uomo e di statista, lo spirito di servizio e di sacrificio manifestato anche nella presente circostanza, costituiscono un punto di riferimento per tutti i cittadini al di là delle appartenenze politiche e degli schieramenti». Soddisfazione la esprime padre Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, molto vicino a Papa Francesco: si tratta di una soluzione che «non è assolutamente di ripiego; si tratta invece - dice all’AdnKronos - di una soluzione di alto profilo che richiede un sacrificio personale del presidente per il bene della Repubblica». Un primo appuntamento tra Italia e Santa Sede è alle porte: l’11 febbraio è l’anniversario dei Patti Lateranensi e si terrà come da tradizione (la data non è ancora fissata) un incontro tra le alte cariche dello Stato, quindi in testa Mattarella e Draghi, e i vertici di Vaticano e Cei, a palazzo Borromeo, sede dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, dove si è appena insediato il nuovo ambasciatore Francesco Di Nitto, già consigliere diplomatico aggiunto del Quirinale, e che quindi ha lavorato per anni a fianco di Mattarella.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento