A giugno immatricolate 127.209 autovetture, in calo del 15% rispetto al giugno 2021. Caduta attenuata solo in parte dall’effetto di incentivi ed eco bonus.Il mercato auto non riparte. Gli stessi incentivi, operativi dalla seconda metà di maggio, faticano a evidenziare i loro effetti per colpa dei tempi lunghi di fornitura delle autovetture a causa dei problemi su semiconduttori e componentistica elettronica. A giugno in Italia sono stati immatricolati poco più di 127mila nuovi modelli, in calo del 15% rispetto a giugno 2021. Molto negativo anche il risultato del primo semestre dell’anno che chiude con un calo del 22,7% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Mancano all’appello 200mila unità. «Se proiettiamo i volumi all’intero anno – sottolinea Gian Primo Quagliano, responsabile del Centro Studi Promotor – possiamo prevedere un milione e 179mila immatricolazioni nel 2022: un livello disastroso, in linea con quelli registrati alla fine degli anni ’60». Gli incentivi Gli incentivi più graditi dal mercato, quelli destinati alle vetture ad alimentazione tradizionale con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi per chilometro, sono andati esauriti già al 13 giugno, «ma la maggior parte delle 80mila prenotazioni registrate sulla piattaforma si riferiscono a veicoli non in pronta consegna, ma disponibili nei prossimi mesi» fa notare il Centro Studi Promotor. Indicativo il volume globale delle vendite mensili comunicato dal ministero dei Trasporti: 498.049 operazioni, per il 25,5% su vetture nuove e per il 74,46% su vetture usate. Sull’andamento del mercato, però, sta pesando anche il fatto che la “corsa” verso l’acquisto di auto full electric o alla spina è rallentato, un po’ per l’effetto attesa rispetto agli ecobonus e un po’ per le incertezze dei consumatori. «Per le auto con emissioni da 0 a 20 grammi di CO2 al chilometro ad oggi lo stanziamento di 209 milioni è stato utilizzato solo per il 13,1%, mentre gli 11 milioni messi a disposizione delle persone giuridiche per acquistare auto per il car sharing sono stati utilizzato soltanto per il 2,1%» sottolinea Promotor. Per le auto appartenenti alla fascia di emissioni da 21 a 60 grammi di CO2 lo stanziamento di 213 milioni è stato utilizzato per il 6,5%, mentre quello di 11,2 milioni per le società si è fermato allo 0,7%. In molti tra gli operatori, dunque, chiedono una modifica del Decreto del 6 aprile per riaprire alla fascia 61-135 grammi senza modificare lo stanziamento complessivo e per allargare la platea di utilizzatori includendo anche le società di noleggio. «Con questo ritmo, a un mese dall’introduzione degli incentivi, la proiezione per fine anno – fa notare l’Unrae – indica un mancato utilizzo dei fondi pari al 60% per la fascia 0-20 g/Km e all’80% per la categoria 21-60 g/Km». I car maker Stellantis e Volkswagen, primo e secondo gruppo automobilistico per volumi sul mercato italiano, viaggiano in parallelo e perdono da gennaio il 27% con l’eccezione, nel mese, di Alfa Romeo che cresce insieme a Peugeot, Ds e Maserati. Renault, grazie al buon andamento di Dacia, contiene i danni e cala solo del 4 per cento. Bene anche Nissan e Dr, che triplica i volumi da inizio anno.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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