STUPIDA RAZZA

domenica 3 luglio 2022

Gazprom chiude Nord Stream «per lavori di manutenzione»

 


Nuovi problemi per gli approvvigionamenti di gas in Europa. Le linee del gasdotto Nord Stream (Gazprom) saranno chiuse dall’11 al 21 luglio per manutenzione.Nord Stream chiude il gas. Dall’11 al 21 luglio. Ufficialmente, si tratta di attività di manutenzione annuale pianificata di entrambe le linee del gasdotto Nord Stream, «inclusi test di componenti meccanici e sistemi di automazione per garantire un efficace, sicuro e affidabile funzionamento del gasdotto» ha spiegato Nord Stream Ag, che ha sede a Zug, in Svizzera. La manutenzione annuale della società si svolge di consueto a luglio: nel 2021 tra il 13 e il 23 luglio, nel 2020 tra il 14 e il 26 luglio, nel 2019 tra il 16 e il 30. Non sembra dunque che l’azzeramento dei flussi, per quanto cada quest’anno in un momento molto delicato, abbia un significato politico. Si aggiunge però alla controversia scoppiata a metà giugno, quando Gazprom aveva lamentato problemi con le riparazioni delle turbine prodotte dalla Siemens, e in funzione dal 2009, che avrebbero potuto portare a una riduzione dei flussi. Una dichiarazione che ancora ieri la Germania ha contestato, giudicando «politicamente motivate» le decisioni. Sarebbero però le stesse sanzioni occidentali che impediscono alla Siemens di restituire le turbine autoderivate inviate in Canada, dove sono prodotte, per la necessaria manutenzione periodica. Trattative sono ancora in corso tra il governo canadese e quello tedesco per risolvere il problema. «Siamo in una disputa sul commercio del gas con Putin, e non si fermerà, anche se le turbine dovessero tornare dal Canada», ha detto giovedì Robert Habeck, vicecancelliere e ministro dell’Economia tedesco. I russi, ha poi aggiunto riferendosi al lavori di manutenzione di luglio, potrebbero dire: «Non possiamo riaprire il gasdotto di nuovo, abbiamo trovato qualcosa durante la manutenzione. Così è». La situazione, ha concluso, «e decisamente tesa». Il suo collega Christian Lindner, ministro delle Finanze, ha avvertito che la Germania potrebbe non essere in grado di assorbire tutte le conseguenze negative di un’interruzione della fornitura di gas. Gazprom possiede il 51% di Nord Stream, partecipato anche dalle tedesche Wintershall Dea ed E.On, dalla N.V. Nederlandse Gasunie e dalla francese Engie. Putin mette nel mirino anche il progetto Sakhalin-2, che sfrutta il giacimento nell’omonima isola al nord dell’arcipelago giapponese. Un decreto trasferisce tutti i diritti di sfruttamento a una nuova società russa. Attualmente fanno parte del consorzio Gazprom la Shell, la Mitsui e la Mitsubishi, che potrebbero essere costrette a cedere le loro quote. In Ucraina, le attività belliche hanno visto il ritiro dalla strategica Isola dei serpenti da parte dei russi che hanno però incrementato gli attacchi sull’area di Odessa: a Bilhorod-Dnistrovskyi hanno colpito un edificio residenziale e un centro ricreativo, facendo almeno 21 morti, tra cui un bambino. «I russi non attaccano i civili», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, e l’Ucraina ha annunciato una «risposta». Più intensi anche i bombardamenti sul Donbass.


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