STUPIDA RAZZA

domenica 10 luglio 2022

Patuelli spinge per il risiko del credito Ue I prestiti deteriorati sono ancora un pericolo

 

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Il riconfermato presidente dell’Abi Antonio Patuelli lancia l’allarme: «I crediti deteriorati possono tornare a crescere». E auspica la nascita di soggetti bancari di grande taglia a livello europeo.Estote parati, siate pronti. E’ il messaggio che ieri i banchieri riuniti ieri all’a ssemblea annuale dell’Abi si sono sentiti ripetere più volte e in modi diversi dal palco. Prima dal presidente dell’A s so ci azione, Antonio Patuelli, che nel suo intervento di apertura dei lavori ha detto che «i crediti deteriorati possono riprendere a crescere, nonostante le costanti attività delle banche per ridurli» e dunque «possono crescere le crisi di imprese che debbono ancora essere accompagnate da misure di finanza d’e m e rge n za » . Sullo sfondo, secondo Patuelli, il sistema deve accelerare «i processi di consolidamento» delle banche «anche internazionalmente, soprattutto in Europa, per favorire la crescita di soggetti bancari che abbiano dimensioni competitive con i giganti americani e asiatici». E «per attrarre i risparmi verso gli investimenti in Italia occorre proseguire nelle riforme fiscali» perché «il potenziamento dei PIR va in questa giusta direzione, ma questa riforma non è sufficiente per attrarre l’ingente liquidità parcheggiata», bisogna quindi «ridurre la pressione fiscale sugli investimenti stabili e non speculativi per innescare un più robusto circuito virtuoso per favorire la trasformazione della liquidità in investimenti produttivi» ha aggiunto. SCENARIO INCERTO Le big del credito non devono però solo disinnescare le nuove mine degli npl. All’assem - blea dell’Abi è intervenuto anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ha invitato gli istituti ad avere una maggiore prudenza sulle «politiche di distribuzione degli utili e degli accantonamenti» perché «devono tenere opportunamente conto dell’e l evata incertezza e dei consistenti rischi verso il basso che permeano l’evoluzione del quadro mac ro e c o n o m ic o » . Sulle previsioni economiche ci sono «ovviamente incertezze». Via Nazionale fornirà «maggiori dettagli» sul pil della penisola nel Bollettino economico che sarà pubblicato venerdì 15 luglio. Ma Visco ha ribadito che la crescita dell’Italia, a seguito delle «tensioni geopolitiche» e dei riflessi sulle importazioni di materie prime dalla Russia subirà una revisione al ribasso: «Lo scorso gennaio ci attendevamo una espansione del prodotto superiore al 3 per cento nella media del biennio 2022-23; nello scenario di base elaborato in giugno, nel quale si ipotizza che le tensioni associate alla guerra si protraggano per tutto il 2022 ma si esclude una sospensione delle forniture di gas dalla Russia, la crescita è stata rivista al ribasso, di 2 punti percentuali nel complesso del biennio, su valori prossimi a quelli dell'area dell’eu ro » . Il più ottimista, ieri, è parso il ministro dell’Economia, D aniele Franco: per il trimestre appena concluso «stimiamo una crescita robusta», ha detto. Aggiungendo che «sarebbe sbagliato abbandonarsi al pessimismo in una fase in cui ci sono molteplici segnali di fermento» e sottolineando «gli effetti del Pnrr che si concretizzeranno dal 2023 al 2026». Il problema, però, non è il trimestre appena concluso ma l’au - tunno che ci aspetta. Commentando i lavori dell’as - semblea il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria GrosP ietro si è invece soffermato su l l ’inflazione, la cui «causa di avvio», ha detto, «Ã¨ stata la carenza di vari tipi di offerta, prima per effetto della pandemia e delle fermate delle produzioni e della logistica, cui si sono venute ad aggiungere la guerra e le sanzioni. E c’è una sola medicina efficace per la carenza di offerta: investimenti mirati». LA RIELEZIONE A guidare l’associazione dei banchieri, se i venti della crisi diventeranno una nuova tempesta, sarà comunque Antonio Patuelli che ieri è stato «rieletto per acclamazione» presidente dell’Abi dal neoeletto consiglio dell’as s oc ia zion e riunito dopo l'assemblea annuale pubblica e quella privata. Il consiglio, sottolinea una nota, ha accolto «l’i n d ic a z io n e unanime formulata ai sensi di Statuto dal Comitato esecutivo» lo scorso novembre 2021. Con il nuovo Statuto approvato ieri, inoltre, entrano immediatamente in carica due Presidenti emeriti: Piero Barucci e Maurizio Sella, che parteciperanno ai lavori del Consiglio e del Comitato esecutivo.

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