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Il riconfermato presidente dell’Abi Antonio Patuelli
lancia l’allarme: «I crediti deteriorati possono tornare a
crescere». E auspica la nascita di soggetti bancari di grande taglia a livello europeo.Estote parati, siate pronti.
E’ il messaggio che ieri i banchieri riuniti ieri all’a ssemblea annuale dell’Abi si sono
sentiti ripetere più volte e in
modi diversi dal palco. Prima
dal presidente dell’A s so ci azione, Antonio Patuelli, che
nel suo intervento di apertura
dei lavori ha detto che «i crediti deteriorati possono riprendere a crescere, nonostante le
costanti attività delle banche
per ridurli» e dunque «possono crescere le crisi di imprese
che debbono ancora essere accompagnate da misure di finanza d’e m e rge n za » .
Sullo sfondo, secondo Patuelli,
il sistema deve accelerare «i
processi di consolidamento»
delle banche «anche internazionalmente, soprattutto in
Europa, per favorire la crescita di soggetti bancari che abbiano dimensioni competitive
con i giganti americani e asiatici». E «per attrarre i risparmi
verso gli investimenti in Italia
occorre proseguire nelle riforme fiscali» perché «il potenziamento dei PIR va in questa
giusta direzione, ma questa riforma non è sufficiente per attrarre l’ingente liquidità parcheggiata», bisogna quindi
«ridurre la pressione fiscale
sugli investimenti stabili e non
speculativi per innescare un
più robusto circuito virtuoso
per favorire la trasformazione
della liquidità in investimenti
produttivi» ha aggiunto.
SCENARIO INCERTO
Le big del credito non devono
però solo disinnescare le nuove mine degli npl. All’assem -
blea dell’Abi è intervenuto anche il governatore della Banca
d’Italia, Ignazio Visco, che ha
invitato gli istituti ad avere una
maggiore prudenza sulle «politiche di distribuzione degli
utili e degli accantonamenti»
perché «devono tenere opportunamente conto dell’e l evata
incertezza e dei consistenti rischi verso il basso che permeano l’evoluzione del quadro mac ro e c o n o m ic o » .
Sulle previsioni economiche
ci sono «ovviamente incertezze». Via Nazionale fornirÃ
«maggiori dettagli» sul pil della penisola nel Bollettino economico che sarà pubblicato
venerdì 15 luglio. Ma Visco ha
ribadito che la crescita dell’Italia, a seguito delle «tensioni
geopolitiche» e dei riflessi sulle importazioni di materie prime dalla Russia subirà una revisione al ribasso: «Lo scorso
gennaio ci attendevamo una
espansione del prodotto superiore al 3 per cento nella media
del biennio 2022-23; nello scenario di base elaborato in giugno, nel quale si ipotizza che le
tensioni associate alla guerra
si protraggano per tutto il 2022
ma si esclude una sospensione
delle forniture di gas dalla
Russia, la crescita è stata rivista al ribasso, di 2 punti percentuali nel complesso del
biennio, su valori prossimi a
quelli dell'area dell’eu ro » .
Il più ottimista, ieri, è parso il
ministro dell’Economia, D aniele Franco: per il trimestre
appena concluso «stimiamo
una crescita robusta», ha detto. Aggiungendo che «sarebbe
sbagliato abbandonarsi al pessimismo in una fase in cui ci
sono molteplici segnali di fermento» e sottolineando «gli effetti del Pnrr che si concretizzeranno dal 2023 al 2026». Il
problema, però, non è il trimestre appena concluso ma l’au -
tunno che ci aspetta.
Commentando i lavori dell’as -
semblea il presidente di Intesa
Sanpaolo Gian Maria GrosP ietro si è invece soffermato
su l l ’inflazione, la cui «causa di
avvio», ha detto, «Ã¨ stata la carenza di vari tipi di offerta, prima per effetto della pandemia
e delle fermate delle produzioni e della logistica, cui si sono
venute ad aggiungere la guerra
e le sanzioni. E c’è una sola medicina efficace per la carenza
di offerta: investimenti mirati».
LA RIELEZIONE
A guidare l’associazione dei
banchieri, se i venti della crisi
diventeranno una nuova tempesta, sarà comunque Antonio
Patuelli che ieri è stato «rieletto per acclamazione» presidente dell’Abi dal neoeletto
consiglio dell’as s oc ia zion e
riunito dopo l'assemblea annuale pubblica e quella privata. Il consiglio, sottolinea una
nota, ha accolto «l’i n d ic a z io n e
unanime formulata ai sensi di
Statuto dal Comitato esecutivo» lo scorso novembre 2021.
Con il nuovo Statuto approvato ieri, inoltre, entrano immediatamente in carica due Presidenti emeriti: Piero Barucci
e Maurizio Sella, che parteciperanno ai lavori del Consiglio
e del Comitato esecutivo.
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