L e quattro maggiori banche centrali occidentali del mondo – FED, BCE, più Banca d'Inghiterra e del Giappone – hanno la stessa priorità – combattere l'inflazione – ma le cure dovranno essere diverse. In questi giorni i rispettivi banchieri centrali hanno rimarcato che il loro compito principale è quello di difendere il valore della moneta. E' un passaggio importante, perchè nell’ultimo trentennio l’assenza di un problema inflazionistico ha fatto dimenticare a tanti che la stessa ragione d’essere di avere delle banche centrali indipendenti è legata alla loro capacità di garantire la stabilità monetaria. Infatti all’origine dell’indipendenza delle banche centrali c’è un fatto che, se non si conosce l’analisi economica e la storia, può apparire paradossale: la politica monetaria viene decisa da burocrati – i banchieri centrali – non eletti. La ragione? in un economia moderna, in cui le aspettative sono fondamentali per determinare l’efficacia della politica monetaria, chi la controlla deve essere credibile. (😂😂😂) Ed i politici non lo sono, perchè la loro endemica esigenza di massimizzare il consenso immediato, trascurando i costi posticipati di ogni scelta, rende lo stampar moneta una tentazione irresistibile. Per cui, dagli anni Ottanta in avanti, sono stati gli stessi politici, incapaci di contrastare l’inflazione, a consegnare la politica monetaria ai banchieri centrali, rendendoli indipendenti dai governi. (PALLE !) L’indipendenza è stata per i politici una moneta a due teste, con cui vincevano sempre: se l’inflazione veniva battuta, potevano attribuirsene il merito, avendo reso indipendenti le banche centrali; nel caso contrario, si poteva sempre dare la colpa proprio ai banchieri centrali. Ma il risultato c’è stato: l’analisi empirica mostra che il generale l’indipendenza ha contributo ad evitare che i politici facessero un uso sistematico della tassa da inflazione, fonte di diseguaglianza e di iniquità. Mai dimenticarlo, soprattutto quando taluno avanza l'ipotesi di annacquare il mandato delle banche centrali. Oggi il rischio inflazione è tornato in cima all’agenda politica. Ed allora, quale è la cura? Per tre banche centrali – FED, Banca di Inghilterra, BCE – la politica monetaria deve smettere di essere ultraespansiva, occorre normalizzare. Traduzione: i tassi di interesse nominali e reali devono tornare stabilmente positivi. Perchè? La risposta è la stessa: per influenzare correttamente le aspettative, la politica monetaria deve convincere tutti che i prezzi al consumo non saliranno in modo permanente; altrimenti, per le famiglie conviene spendere di più subito, e chiedere salari e stipendi più alti, per le imprese continuare ad alzare i prezzi. Ma la normalizzazione monetaria con che modalità e con quale velocità deve avvenire? Qui la cura deve essere differente, a seconda che lo shock inflazionistico sia prevalentemente alimentato da un eccesso di domanda aggregata, oppure tragga origine dai una salita dei costi, quindi dal lato della offerta aggregata. Il caso di eccesso di domanda aggregata, con il rischio che l’aumento dei prezzi venga permanente incorporato nella dinamica di salari e stipendi, è quello che caratterizza lo scenario che ha di fronte la FED, mentre l’inflazione da costi è quella che per ora la BCE deve gestire. La Banca d’Inghilterra è in una scomoda posizione di mezzo. Inoltre, c’è l’alto stock di debito pubblico, che spinge in opposte direzioni: la FED ad accellerare, per difendere il valore reale del rendimento dei titoli americani, la BCE a rallentare, per evitare l’effetto di frammentazione dei mercati. Ed il Giappone? La sua banca centrale è convinta che il rischio di prezzi anemici non sia stato ancora sconfitto, quindi la cura giusta per le aspettative è continuare con una politica monetaria espansiva. Insomma, ciascuna inflazione avrà bisogno di una sua specifica cura. Le pressioni sui medici – i banchieri centrali – aumenteranno, a partire dai politici. A tutela dei cittadini, c’è il presidio dell’indipendenza. Da garantire. Ora più che mai.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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