STUPIDA RAZZA

lunedì 3 ottobre 2022

Il Papa: «Putin fermati, Zelensky ascolta»

 

In Ucraina oggi è il giorno di guerra numero 222 e ai due nemici ieri papa Fra n c e s c o ha rivolto un appello: al presidente russo, Vladimir Putin, «affinché fermi questa spirale di violenza e morte» e al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, «perché sia aperto a serie proposte di pace». Il Pontefice ha anche deplorato gli ultimi sviluppi, vale a dire l’a n n e s s io n e delle quattro regioni ucraine - Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson - parzialmente occupate dopo l’i nvasione del 24 febbraio. Il Papa ha chiesto il «rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze», per poi parlare della possibile escalation: «Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi del diritto internazionale. Essa, infatti, aumenta il rischio di un’escalation nucleare, fino a far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale». B e rgog l io ha proseguito: «A tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle nazioni chiedo con insistenza di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo». Per il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, «evocare l’uso di armi nucleari è pericoloso e qualsiasi uso di armi nucleari comporterà conseguenze serie per la Russia ma anche qualsiasi attacco deliberato contro infrastrutture critiche della Nato riceverà una risposta ferma e compatta». L’Alleanza atlantica a questo proposito è in allerta, dato che il sommergibile a propulsione nucleare russo K329 Belgorod è in movimento nei mari artici. Sul campo di battaglia intanto le forze ucraine ieri hanno lanciato un’offensiva nel Sud del Paese per riprendere il controllo dei territori occupati dai russi. Le truppe di Mosca hanno attaccato per tutta la notte i distretti di Nikopol e di Kryvorizky, nella regione orientale di Dnipropetrovsk, come ha reso noto il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznich en ko: «Droni kamikaze, Uragan, Grad e artiglieria pesante: con queste armi, il nemico ha attaccato i due distretti di Nikopolsky e di Kryvorizky». Ben più grave per Mosca è il ritiro delle proprie truppe dalla città strategica di Lyman, nella regione di Donetsk, a sua volta oggetto della recente annessione alla Russia. In un video pubblicato su Telegram, Z el e n s ky ha confermato che tale risultato è stato conseguito alle 12.30 di ieri (ora locale) e si è rivolto ai soldati russi: «Abbandonate Puti n o vi uccideremo uno a uno». L’ennesi - ma sconfitta militare degli invasori è stata commentata così dal leader ceceno, R a m za n Kady rov: «A mio parere dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle zone di confine e l’uso di armi nucleari a basso potenziale. Non è un peccato che il generale Alexander Lapin, comandante del distretto militare centrale e responsabile della difesa di Lyman, sia mediocre. Lo è il fatto che sia coperto dai vertici dello Stato maggiore. Se potessi, declasserei La - pi n a soldato semplice, lo priverei dei suoi riconoscimenti e, con una mitragliatrice in mano, lo manderei in prima linea per lavare la vergogna con il sangue». Come reagiranno a Mosca dopo queste parole? Per il momento Puti n tace e prosegue nell’iter legislativo che riguarda le recenti annessioni, tanto che ha inviato alla Duma di Stato il disegno di legge costituzionale per l’adesione alla Federazione russa delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia. A livello europeo, il presidente francese, E m m a nuel M ac ro n , ha avuto ieri un colloquio telefonico con l’o m o l ogo ucraino Z el e ns ky durante il quale ha ribadito «la ferma condanna all’annessione illegale da parte della Russia di quattro regioni ucraine». Secondo l’Eliseo, il leader francese ha preso l’impegno di preparare, insieme con i suoi partner europei, nuove sanzioni contro la Russia per l’an - nessione delle regioni ucraine. Ieri, attraverso un comunicato, si è anche appreso che la Norvegia si è unita a Danimarca e Germania «per acquistare proiettili di artiglieria che saranno donati all’Ucraina». Il comunicato cita inoltre il ministro della Difesa di Oslo, Bjorn Arild G ra m : «L’artiglie - ria semovente è una capacità molto richiesta dalla parte ucraina, centrale nella loro lotta contro l’invasione russa. Una donazione di questo tipo garantisce che l’Ucraina riceva capacità standard Nato». Nel frattempo la Farnesina ha convocato l’ambasci atore russo in Italia, Sergey Razov, e ha sottolineato che si tratta di u n’iniziativa coordinata in ambito Ue. Tanto è vero che anche Berlino ha fatto la stessa cosa per discutere dell’an - nessione alla Federazione russa di quattro regioni ucraine. Per quanto riguarda il governo italiano, il ministro della Transizione ecologica, Ro - berto Cingolani, ha dichiarato: «L’argomento all’o rd in e del giorno è chiarire la situazione dei sabotaggi al Nord Stream. Speriamo trionfi il buon senso». A proposito del gasdotto, i funzionari danesi e il portavoce della società di gestione del Nord Stream 2, Ulri - ch Lissek, hanno riferito che ieri è finita la fuga di metano dalla condotta. E Mosca ha fatto sapere che il flusso può essere ripristinato. 

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