S’infiamma, è il caso di dirlo, il dibattito sul gas, perché le chiacchiere stanno molto a zero e invece i contatori girano all’impazzata. Ieri c’è stato, sia pure a distanza, uno scambio di opinioni tra Rober to C i n gol a n i , ministro della Transizione ecologica, e Gior - gia Meloni, presidente di Fdi e premier in pectore, che con un tweet insiste: «La priorità è fermare la speculazione sul gas. Continuare all’infinito a compensare il costo delle bollette regalando soldi a chi si sta arricchendo sulle spalle di cittadini e imprese, sarebbe un errore». C i n gol a n i i nve c e continua a guardare all’Euro - pa e a un accordo possibile anche se dà una notizia apparentemente sconcertante; l’I t alia, che non riceve più metano dalla Russia, lo sta dirottando in Germania. «Stiamo esportando tra i 18 e i 20 milioni di metri cubi al giorno», ha annunciato il ministro. Per far vedere che con gli stoccaggi siamo a posto e abbiamo superato il livello del 90% che peraltro era fissato per fine m e s e. Per C i n gol a n i il problema, a meno che l’inverno non sia particolarmente rigido, non è la quantità di gas, ma il prezzo. Forse sarebbe giusto domandarsi: e un volta che abbiamo finito gli stoccaggi - presumibilmente entro marzo - come i va avanti? E a quali prezzi? E il metano stoccato farà un po’da calmiere se il gas dovesse continuare a salire nelle quotazioni? C i n gol a n i sul punto tace. Sembra però masochistico dirottare metano a chi ha detto: non voglio il tetto al gas, metto 200 miliardi a vantaggio delle mie imprese e delle famiglie tedesche e il resto d’Eu ro pa s’arrangi. Difficile credere che Olaf S ch ol z , il cancelliere tedesco, non voglia usare il gas come fattore competitivo della Germania inchiodando gli altri e segnatamente l’Italia al caro energia. L’Arera, l’Autorità di controllo sull’energia - si appresta a stabilire quali saranno i prezzi sule nuove bollette. Chi come il ministro Roberto Cingol a n i continua a sostenere - lo ha fatto di nuovo ieri intervenendo su Rai 3 a Mezz ’ora in p iù di ritorno dall’i ncon cludente vertice europeo dei ministri dell’Energia - che bisogna, se non mettere il tetto, trovare almeno un sistema in Europa per «indicizzare il prezzo del gas veduto in Europa agganciandolo a piattaforme più stabili rispetto al Ttf di Amsterdam» è doppiamente distratto. L’Italia ha già sganciato il prezzo da quello europeo. Le bollette sono diventate mensili - quella di ottobre subirà un aumento compreso tra il 75 e il 100% - e il prezzo di riferimento per 7,3 milioni di utenti domestici sarà il prezzo al Psv che è l’ingrosso italiano. Le aziende che intanto hanno stentato a sottoscrivere i nuovi contratti di fornitura - l’an - no energetico scade il primo ottobre - perché i gestori della distribuzione chiedono fideiussioni e non sanno a che livello fissare i prezzi invece pagano come sempre, con il rischio che molte saltino per aria. Ma l’altra distrazione è che il Ttf fu creato proprio dall’Eu - ropa per sottrarre la contrattazione alla Borsa di Londra, rafforzare l’euro e spingere le rinnovabili. Ora l’Europa dovrebbe smentire sé stessa. C i n gol a n i fa sapere che «in un paio di giorni invieremo linee concordate con altri Paesi e attenderemo la decisione della Commissione». Siamo di nuovo alla vigile attesa.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
lunedì 3 ottobre 2022
Per Cingolani è tutto sotto controllo ma non dice come faremo senza gas
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