«Limiteremo le gestioni in house, vanno motivate prima dell’affidamento»
«Le regole dei servizi
pubblici locali in Italia
sono frammentarie e,
dopo il referendum abrogativo del
2011, sono state oggetto di
oscillazioni e incertezze. Il governo
ha fissato un nucleo di regole e
principi comuni per tutti i servizi di
rilevanza economica, per dare
organicità, stabilità e certezza alla
normativa. Gli obiettivi sono qualità
dei servizi pubblici, efficienza delle
gestioni, investimenti e buon
utilizzo delle risorse pubbliche».
Roberto Chieppa, segretario
generale di Palazzo Chigi per l’intera
legislatura, ora in uscita, spiega
l’importanza della riforma dei
servizi pubblici locali, considerata
strategica a Bruxelles. «Già a maggio
- dice - ho istituito la commissione
di esperti presieduta dal professor
Caia che ha svolto il lavoro
preparatorio; senza quel lavoro non
si sarebbe potuto arrivare alla
approvazione preliminare del
decreto in poco più di un mese dalla
delega. Ora servono l’intesa della
Conferenza unificata e i pareri delle
commissioni parlamentari. Ci sono i
tempi per l’approvazione definitiva
del decreto legislativo da parte del
futuro governo entro dicembre, nel
rispetto degli obiettivi Pnrr».
Riscontra resistenze da
Regioni e Comuni?
C’è stata una discussione sulle
gestioni in house e in particolare
sulla norma che prevedeva una
motivazione anticipata per
l’affidamento dei servizi. È stato
trovato un punto di equilibrio in
Parlamento che mi pare condiviso.
Non vedo atteggiamenti ostili al
provvedimento. Anche su altri
obiettivi Pnrr vedo una dialettica
con Regioni e Enti Locali, come ad
esempio sulla qualificazione delle
stazioni appaltanti, altro impegno
Pnrr, su cui vi sono molte attese da
parte della commissione.
Quale effetto avrà la riforma per
le gestioni in house?
L’in house è consentito dal nostro
ordinamento e da quello Ue. Troppo
spesso, però, le amministrazioni
ricorrono a questa scelta senza
esame approfondito delle alternative
sul mercato per conseguire servizi
di qualità e gestioni efficienti. Nel
Pnrr c’è l’impegno a limitare gli
affidamenti in house, richiedendo
una motivazione qualificata e
trasparente, che consenta il
controllo, anche da parte degli
utenti, delle scelte delle
amministrazioni.
Qual è la soluzione approvata?
È stato previsto che per gli
affidamenti sopra soglie Ue
l’amministrazione debba dar conto
dei benefici per la collettività della
scelta compiuta con riguardo a
investimenti, qualità del servizio,
costi dei servizi per gli utenti, impatto
sulla finanza pubblica, nonché
obiettivi di universalità, socialità,
tutela dell’ambiente e accessibilità
dei servizi. Prima di affidare il
servizio, questa motivazione deve
essere resa pubblica.
Quali sono gli altri aspetti
innovativi della riforma?
Anzitutto, la tecnica normativa per
principi che non insegue il dettaglio
della casistica. I principi diventano
un criterio di interpretazione per gli
operatori. Il secondo aspetto
innovativo è che si vogliono favorire,
anche con incentivi, aggregazioni
efficienti, in modo da conseguire
economie di scala e di scopo che
possano favorire maggiori
investimenti. Il terzo riguarda il
principio di sussidiarietà
orizzontale, cui il decreto è ispirato.
Prima di giungere all’istituzione di
un servizio pubblico attribuendo un
diritto speciale o esclusivo a un singolo operatore o a un numero
ristretto di operatori, l’ente locale
dovrà verificare se le imprese
operanti sul mercato, ma anche
soggetti del terzo settore o cittadini
organizzati, non siano già in grado
di assicurare soddisfazione dei
bisogni della collettività,
eventualmente sostenendoli con
misure di incentivazione. Ciò
consentirà di differenziare le
soluzioni organizzative.
Si rafforza la governance dei
servizi pubblici locali?
È rafforzato il principio della
separazione tra chi regola e controlla
e chi gestisce i servizi. Il ruolo delle
autorità nazionali di regolazione è
preservato e valorizzato. Il decreto
rafforza inoltre la disciplina del
rapporto tra ente locale e gestore.
Che impatto avrà la riforma per il
trasporto pubblico locale?
Per questo settore, oggetto di
articolata disciplina settoriale, Ue e
nazionale, nel Pnrr è contenuto
l’impegno di rafforzare
concorrenza e aggregazioni
territoriali nelle gestioni. Si
applicheranno anche le nuove
disposizioni relative agli obblighi di
motivazione e trasparenza per la
scelta delle modalità di gestione,
nonché le norme sulle verifiche
periodiche sulla situazione
gestionale dei servizi.
Si riusciranno ad adottare anche
altri atti attuativi della legge di
concorrenza?
Si sta lavorando per adottare anche
gli altri atti attuativi della legge di
concorrenza che attuano specifici
impegni Pnrr, per i quali si prevede
la necessaria approvazione
entro dicembre.
La prossima legge sulla
concorrenza?
Per la prossima legge sulla
concorrenza, le disposizioni
minime richieste dal Pnrr
riguardano l’energia. Ma è
consentito introdurre ulteriori
misure utili a eliminare distorsioni
e assicurare un migliore
funzionamento del mercato, anche
tenendo conto delle molte proposte
emerse nel dibattito parlamentare e
del fatto che la cadenza annuale
della legge sulla concorrenza è un
impegno del Pnrr.
Presidente Chieppa, lei è stato
segretario generale a Palazzo Chigi
per l’intera legislatura, con tre
governi di colore e natura molto
diversi. Cosa farà ora?
È stato un onore per me servire il
paese durante questi difficili anni a
Palazzo Chigi, ma penso che per un
magistrato questi incarichi debbano
essere, come prevede la legge, una
parentesi all’interno della sua
carriera e che sia giunta per me l’ora
di tornare al Consiglio di Stato a fare
un lavoro altrettanto nobile.
Nessun commento:
Posta un commento