Come funzionerà il nuovo green pass? Come verrà rafforzato? La durata del certificato verrà ridotta da 12 a 9 o 6 mesi? E ci saranno cambiamenti anche per la durata del tampone molecolare da 72 a 24 ore? Ci sarà un lockdown selettivo come quello invocato dal partito dell’« apa rth eid » per i non vaccinati? O si seguirà il modello tedesco delle 2G (l’obbligo di essere vaccinati o guariti, g ei mp ft o g en esen), per ottenere il pass? O l’opzio - ne ancor più rigida con la terza «g», g etestet , ovvero «testati», cioè la necessità di sottoporsi ad un test anche da vaccinati? E tutte le nuove regole varranno anche per i luoghi di l avo ro? Domande su domande. La sensazione è che si navighi a vista e che, come è successo in passato, le decisioni vengano annunciate (con scarsa chiarezza), all’ultimo momento. Dopo due anni di Covid, nonostante l’altissima percentuale di vaccinati, siamo ancora punto e daccapo. E con Wa lte r R ic c i a rd i , consulente del ministro della Salute, che dalle pagine del Fo gl io e dai microfoni di Radio Capital ieri chiedeva di irrigidire la modalità di rilascio del green pass citando il modello delle 2G Nord Europa: certificato verde solo con vaccinazione e guarigione. «Oggi lo rilasciamo, come era stato deciso in Europa valutando la variante originale, ai guariti ai vaccinati e ai tamponati, ma il tampone, soprattutto l’antigenico è il vero tallone d’Achille in questo momento perchè nel migliore dei casi non certifica la positività di almeno il 30% dei soggetti». Quindi nemmeno il tampone, per altro assai utile per il tracciamento, va più bene. Per ora di nuove istruzioni dal ministero della Salute non ne sono comunque arrivate. In settimana probabilmente il ministro Roberto Speranza porterà in Consiglio dei ministri l’obbligo vaccinale relativo alla terza dose per gli operatori sanitari e vedremo se aggiungerà anche qualche modifica sulla durata del pass. Stando però alle dichiarazioni fatte ieri in tv dal sottosegretario, Andrea Costa, «a oggi non c’è sul tavolo la modifica dei criteri di rilascio del certificato green pass». C o s ta ha poi aggiunto il solito «valuteremo» nel caso in cui servisse di differenziare «ma noi dobbiamo procedere con le regole che ci siamo dati perché al momento la nostra situazione è migliore rispetto agli altri Paesi» e perché rispetto all’Austria «il nostro Paese ha un sistema di gestione della pandemia basato sul sistema dei colori. Abbiamo già da molti mesi un percorso graduale, dalle chiusure al green pass». Ed è proprio il sistema dei colori a spaventare alcuni presidenti di Regione che invocano misure restrittive solo per i cittadini non vaccinati. Il problema non è cercare un modo di tornare al lockdown ma evitare zone arancioni dei vaccinati altrimenti l’economia va in vacca, sostengono i governatori. Ma la toppa (il lockdown dei non vaccinati) pare peggio del buco delle chiusure a colori. E spiazza lo stesso governo che paradossalmente si trova costretto a filtrare sui giornali appelli alla calma, a ricordare che la misura presa dall’Au - stria di un lockdown per i non vaccinati è stata assunta a fronte di oltre 10.000 contagi su una popolazione di 9 milioni di abitanti e che per trovarci in una situazione simile in Italia ci dovrebbero essere tra i 60 e i 70.000 contagi al giorno. Questo dopo giorni, anzi settimane, passate a leggere sulle stesse testate il team «vaccinatevi e zitti» che marciava allineato con i «corazzieri del terrore» alimentando la narrazione allarmistica sui contagi con un assist pericoloso a chi potrà dire che se si torna alle chiusure vuol dire che i vaccini non funzionano. Il tutto, mentre la somministrazione delle terze dosi arranca (per non parlare di quella delle prime). A questo rumore di sottofondo si aggiunge il bla bla politico. Con un altro paradosso. Mentre, infatti, il leader della Lega, Matteo Salvini, prende le distanze dalla «linea Fedriga» e di quei governatori (Al - berto Cirio, Attilio Fontana, Roberto Occhiuto, Giova nn i Toti ) pronti a garantire l’ac - cesso ai locali pubblici solo a chi ha il green pass ( « B a s ta terrorizzare gli italiani. Stiamo lavorando per non chiudere, non proibire, niente a nessuno»), a sposarla è E n r ic o L etta: «Io sono su questa linea, la più rigorosa che ci possa essere, se non si fa così fra qualche settimana torniamo in lockdown e poi sarà troppo tardi», ha detto il segretario del Pd alla presentazione del libro di Bruno Vespa. La leader di Fratelli d’Italia, G io rg i a M el o n i , è contraria al lockdown dei non vaccinati «perchè non risolverà il problema». Ma a frenare rispetto alla linea dei governatori e di L etta è anche il Movimento 5 stelle: «In Italia, grazie a un tasso di vaccinazione tra i più elevati in Europa e a un uso esteso del green pass, la linea adottata sinora dal governo sembra la più adeguata per fronteggiare l’attuale quadro epidemiologico. Il tema del lockdown per i non vaccinati non è all’ordi - ne del giorno», scrivono in una nota i componenti M5s della commissione Affari sociali. Un ordine del giorno, approvato, al dl green pass 2, firmato da Lisa Noja, capogruppo di Italia viva in commissione Affari sociali alla Camera, prevede invece di «sospendere l’utilizzo del green pass a chi è risultato positivo e può quindi essere causa di contag io » . Intanto, per il presidente della Regio Lazio, Nicola Zinga retti , «bisogna studiare misure e incentivi» per convincere le persone a vaccinarsi, bene comunque la riduzione del pass da un anno a 9 mesi ma «con gradualità» e senza negare la necessità di «studiare delle iniziative più incalzanti» come «estrema (sic ) ratio». Quali, non si sa.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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