Se non ti vaccini puoi finire in lockdown, rischi di perdere il medico di base, il diritto alle cure e pure la possibilità di lavorare. Ma soprattutto, fai piangere Gesù Bambino. L’ha praticamente messo nero su bianco la Conferenza episcopale italiana, che ieri, in preparazione alla prossima Giornata nazionale per la vita, ha diffuso un messaggio di dura reprimenda nei confronti di chi rifiuta i preparati anti Covid: «Non sono mancate», ha lamentato l’assemblea dei vescovi, «manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità, caratterizzate spesso da una malintesa affermazione di libertà e da una distorta concezione dei diritti». Fin qui, più che una tirata d’orecchi dei prelati, una predica laica alla Sergio Mattarella. Il cardinale Gualtiero Bassetti e i suoi «colleghi» pastori, tuttavia, hanno dalla loro l’arma ecclesiale dell’anatema: «Molto spesso», hanno infatti precisato, «si è trattato di persone comprensibilmente impaurite e confuse, anch’esse in fondo vittime della pandemia; in altri casi, però, tali comportamenti e discorsi hanno espresso una visione della persona umana e dei rapporti sociali assai lontana dal Vangelo e dallo spirito della Costitu z io n e » . Quale dei due peccati, per la Cei, sia più grave, non è chiaro. La Carta fondamentale tutela la salute pubblica, ma prescrive altresì che i trattamenti medici non violino «i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Dai ministri di Dio, così attenti ai bisogni dei clandestini e persino alle bollette degli occupanti abusivi di immobili, ci si potrebbe aspettare un pizzico di sensibilità in più per l’autodeter - minazione dei cittadini; un’adesione meno entusiasta a una norma che, opinabilmente, impone il green pass a chi ha bisogno di guadagnarsi il pane col sudore della fronte. Quanto al Vangelo, magari abbiamo bisogno di tornare al catechismo, ma proprio non ci sovvengono i passi in cui la Sacra scrittura benedice l’im - posizione di un farmaco, o l’obbligo di procurarsi un tesserino sanitario per sfamare la propria famiglia. «Prendete e vaccinatevi tutti». «Pfizer, da chi andremo? Solo tu hai il siero della vita eterna». «Questo è il più grande e il primo dei comandamenti: inoculati la prima, la seconda e la terza dose». «Beati i vaccinati, perché non finiranno in terapia intensiva». «Ovunque ci saranno due o tre immunizzati riuniti, io sarò in mezzo a loro. Ma solo se portiamo tutti la mascherina». I brani di Mar - c o, M atte o, Luca e G iova n n i , ce li ricordiamo diversi. Qualcuno confonde il Vangelo secondo Walter Ricciardi c on quello di Gesù Cristo? Ancora più sconcertante, comunque, è che la Cei colleghi il supposto «egoismo» dei non inoculati (siamo alla prima campagna di vaccinazione della storia cui ci si deve sottoporre per dovere civico, anche se il vaccino non blocca la circolazione del virus) alla «riaffermazione del “diritto all’ab o rto”» e alla «prospettiva di un referendum per depenalizzare l’omicidio del consenziente». Iniziative, dice la Conferenza episcopale, che «vanno nella medesima direzione». Quindi, rifiutare la punturina è come battersi per lo sterminio dei feti? O per la soppressione dei malati gravi? Strano: i radicali promuovono aborto ed eutanasia, ma certamente sono sfegatati pro vax. Togliere i trattamenti salvavita ai paraplegici non sarà un po’ diverso dal respingere i vaccini anti Covid? E secondo B a s s etti - il cardinale Gualtiero e non la virostar Matteo - andrà considerato no vax e apostata del Vangelo anche chi, dopo essersi sorbito le prime due dosi, negherà il consenso al booster? Anche un genitore che esitasse a porgere alla dea Scienza il braccino del figlio di 5 anni? Ed è evangelico ridacchiare dei porporati finiti in rianimazione con il Covid, come aveva fatto papa Fra n c e s c o, parlando di Raymond Leo Burke? È autentica coscienza dei diritti, è adeguata concezione della persona umana, quella di chi predica l’apartheid sui non vaccinati, o ci racconta che, per salvare la libertà, bisogna togliercela? Davano dei cialtroni a Mas - simo Cacciari e G iorg io A ga m b e n , per i quali il vaccino si era trasformato ormai in un «simbolo politico religioso». Poi arriva la Cei e tira in ballo lo «spirito della Costituzione» e il Vangelo. Può darsi che i prelati siano semplicemente imbarazzati dai rosari recitati dai portuali di Trieste: le preghiere alla Madonna, l’abbiamo capito, preferiscono che le facciamo di nascosto. Il punto è che è da questo pastone tra ragion di Stato e fede, che sono venuti fuori i mesi di stop alle funzioni religiose, funerali inclusi, e i sacerdoti di campagna che chiedevano il green pass ai cresimandi. Lo stesso cardinale B a s s etti , settimane fa, colto di sorpresa sull’ipotesi d’i ntrodurre il lasciapassare verde come requisito per la messa, era stato costretto a un’imba - razzata smentita. D’altra parte, se un non inoculato pecca contro la «Buona novella», potrà partecipare lo stesso alle celebrazioni eucaristiche? Potrà ricevere la comunione, o dovrà prima pentirsi, confessarsi e vaccinarsi? E il suo stato di grazia durerà dodici, sei, o nove mesi? A quale dei due B a s s etti lo chiediamo?
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