Caro energia, inflazione UK al 18,6% a gennaio
Inflazione a due cifre, crescita in
stallo, recessione all'orizzonte e
un'ondata di scioperi: il nuovo premier, che verrà nominato il 5 settembre, avrà bisogno della bacchetta magica per gestire la difficile situazione economica e la crisi sociale in Gran Bretagna.
L'inflazione sta raggiungendo «la
stratosfera», secondo Citi, che ieri
ha previsto un aumento al 18,6% in
gennaio, dovuto soprattutto all'incremento dei costi delle bollette. Sarebbe il livello più alto dal 1976. L'inflazione è attualmente al 10,1%, il
massimo da oltre quarant'anni, e la
Banca d'Inghilterra ritiene che salirà
al 13,3% in autunno.
«La nostra stima aggiornata, che
tiene conto dell'aumento del 25% dei
prezzi del gas e del 7% dell'elettricità
della settimana scorsa, è di un ulteriore rialzo dell'inflazione al 18,6% in
gennaio», ha detto Benjamin Nabarro,
Chief UK Economist di Citi a Londra.
Il sistema britannico prevede
una revisione del tetto massimo dei
costi di elettricità e gas ogni tre mesi e il prossimo ritocco è previsto in
ottobre. Dato il continuo lievitare
dei prezzi dell'energia, Citi calcola
che il costo medio annuo delle bollette salirà dalle 1.900 sterline attuali a 3.700 sterline in ottobre per
poi aumentare ulteriormente a
4.500 sterline in gennaio e di nuovo
a 5.800 sterline in aprile.
Il rapido aumento del costo della
vita ogni oltre previsione sta creando tensioni politiche e sociali nel Paese. I sindacati in diversi settori hanno respinto le offerte del Governo di
aumenti di stipendio molto inferiori
al tasso di inflazione, e questo ha
portato a una serie di scioperi.
Lo scorso fine settimana c'è stata paralisi nel settore dei trasporti
per lo sciopero dei ferrovieri - il sesto da giugno - mentre Londra è rimasta senza metropolitana e senza
autobus. Il prossimo weekend sarà
la volta dei lavoratori delle Poste
ad astenersi dal lavoro. Già si prevede un autunno caldo, con milioni di dipendenti pubblici come insegnanti, pompieri e infermieri
pronti a scioperare.
Anche il sistema giudiziario è in
tilt e i processi sono bloccati in Inghilterra e Galles in seguito alla decisione degli avvocati penalisti, ieri, di
annunciare uno sciopero a oltranza.
A partire da settembre ci sarà
un'astensione dal lavoro totale che
aggraverà ulteriormente l'arretrato
esistente di 60mila casi giudiziari.
L'Associazione degli avvocati
penalisti (Cba) chiede un aumento
del 25% degli onorari per l'assistenza legale e una revisione alle modifiche del sistema che paga gli avvocati per ogni udienza alla quale partecipano ma non tiene conto delle
ore di preparazione necessarie e
della mole di lavoro svolta.
Secondo la Cba il compenso orario per i giovani avvocati è ormai inferiore al salario minimo garantito.
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