La Gran Bretagna ha il dubbio onore di essere il primo Paese del G7 ad avere un tasso di inflazione a due cifre: in luglio è salito al 10,1% dal 9,4% di giugno, raggiungendo il livello più alto da oltre quarant'anni, secondo i dati diffusi ieri dall'Ufficio nazionale di Statistica (Ons). Si tratta del sesto aumento mensile consecutivo dell'inflazione, ma non sarà l'ultimo. Il peggio deve ancora venire, dati gli aumenti dell'80% delle bollette previsti per l'autunno. L'impennata di luglio, superiore alle aspettative della Banca d'Inghilterra e di gran parte degli economisti, è stata dovuta in gran parte al balzo dei prezzi dei generi alimentari, che nell'ultimo anno sono saliti del 12,6%, il massimo dal 2008. Pane, latte e latticini e altri alimenti-base hanno registrato i maggiori incrementi. Durante l'anno invece il costo dell'energia è stato il responsabile principale dell'aumento dell'inflazione. Le bollette che ora sono di 1.900 sterline all'anno in media per ogni famiglia saliranno a 3.500 sterline in ottobre e poi oltre le 4.200 sterline nel gennaio 2023 in seguito all'innalzamento graduale del tetto stabilito. La Banca d'Inghilterra ha previsto un aumento dell'inflazione al 13,3% in autunno, dopo il prossimo scatto delle bollette, ma i prezzi continueranno a salire anche in seguito. «Se non ci saranno misure mirate di sostegno, prevediamo che l'inflazione acceleri oltre il 15% a inizio 2023», ha dichiarato ieri Benjamin Navarro, economista di Citi a Londra, rivedendo al rialzo la stima precedente di un +12 per cento. L'aspettativa è che la Bank of England continui ad aumentare i tassi d'interesse per tentare di riportare l'inflazione sotto controllo. A inizio agosto aveva annunciato il ritocco di mezzo punto all'1,75% e in settembre potrebbe fare altrettanto, portando i tassi al 2,25%. Secondo alcuni economisti i tassi potrebbero toccare il 3,75% o anche il 4% a inizio 2023, una vertiginosa salita dallo 0,1% del dicembre 2021. Secondo altri invece la BoE potrebbe cessare gli aumenti dei tassi prima del previsto se verranno confermati i segnali di un allentamento della spirale inflazionistica, soprattutto grazie al calo del prezzo del petrolio e al miglioramento delle catene di approvvigionamento globale superata l'emergenza Covid. La forte componente domestica però significa che l'inflazione in Gran Bretagna calerà più tardi e più lentamente di quella delle altre economie avanzate, secondo Chris Hare, senior economist di Hsbc a Londra. «Anche se l'inflazione importata dovesse allentare la morsa, l'inflazione domestica si sta invece rafforzando», ha commentato Hare. «L'inflazione non ha ancora raggiunto il massimo, ma salirà oltre il 14% in gennaio, e porterà a un'ulteriore riduzione del tenore di vita dei cittadini, i cui redditi reali caleranno del 2,5% quest'anno e del 3% l'anno prossimo». In questo contesto una recessione è inevitabile, come ha avvertito la BoE, che prevede una lunga fase di contrazione dell'economia che durerà dalla fine di quest'anno sino a tutto l'anno prossimo. Non sorprende quindi che il costo della vita sia diventato la preoccupazione principale degli inglesi e il tema più spinoso della campagna elettorale in corso per la leadership del partito conservatore e del Governo. I due sfidanti, il ministro degli Esteri Liz Truss e l'ex cancelliere Rishi Sunak, sono stati criticati per non avere ancora fatto proposte concrete per alleviare la riduzione del potere d'acquisto dei cittadini. L'opposizione laburista, che ha proposto di congelare i previsti aumenti delle bollette per evitare che milioni di persone cadano sotto la soglia della povertà, ha accusato il Governo di «non rendersi conto dell'immensità della crisi». Reagendo al dato di ieri, il cancelliere Nadhim Zahawi ha dichiarato che sta mettendo a punto una serie di proposte per aiutare i cittadini a gestire l'aumento del costo della vita. Spetterà però al nuovo primo ministro decidere quali misure adottare. Secondo i sondaggi sarà la Truss, che risulta essere di gran lunga la più popolare tra i membri del partito conservatore, che hanno tempo fino al 2 settembre per votare per il candidato prescelto. L'annuncio del vincitore verrà fatto il 5 settembre.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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