STUPIDA RAZZA

venerdì 19 agosto 2022

Nell’era dei media di regime i fatti diventano un’opinione La verità è solo una Meteora

 

Nel bordo n o rd - o cc id entale della Tessaglia sorgono spettacolari falesie di arenaria, levigate nei millenni dagli agenti atmosferici fino ad assomigliare a irregolari colonne brune e denominate in greco Meteora, letteralmente «in mezzo all’aria». Sopra questi speroni rocciosi, a partire dal XIV secolo, monaci ortodossi hanno costruito ventiquattro monasteri, facendone un centro di quella religione secondo per importanza solo al monte Athos. Oggi sei sono attivi e, a guardarli da lontano, sembrano imprendibili e irraggiungibili, fusi con una rupe assolutamente verticale di cui rappresentano un po’la ciliegina sulla torta. Osservando più nel dettaglio, si vedono centinaia di scalini che li raggiungono, talvolta scendendo dalla rupe vicina per arrampicarsi poi su quella giusta, e si vedono anche centinaia di piccoli esseri umani, simili a formichine, che ascendono con fatica per la strada impervia (Nel film S o lo per i tuoi occhi, del 1981, Ja - mes Bond/Roger Moore p re - ferisce arrivare al monastero della Santa Trinità scalando la parete). Sopra potranno godere di un panorama mozzafiato, di una chiesa affrescata e di un museo con vecchi volumi e paramenti, ma rimarranno confinati in un’area ristretta dello spazio disponibile; i monaci, saggiamente, riservano a sé stessi non solo i locali di abitazione e di servizio ma anche gli splendidi giardini che il pubblico esterno può solo ammirare. Sospetto che la vera attrazione, che spinge decine di pullman e innumerevoli automobili private ad avventurarsi fin qui, sia proprio lo strenuo impegno fisico richiesto: anche in un non credente come me, equivale a una forma di devozione. Per un italiano (o un greco) la visita al maggiore dei monasteri, dedicato alla Trasfigurazione, contiene un’u l te - riore gradita sorpresa. Oltre al museo ecclesiastico, infatti, potrà trovare qui un museo storico, con cimeli che risalgono alla campagna italo-greca svoltasi fra il 28 ottobre 1940 e il 23 aprile 1941, e che permettono un istruttivo confronto fra realtà e propaga n d a . Il 18 novembre 1940, parlando dal suo balcone di Palazzo Venezia, Benito Mussolini annunciò alla solita folla di fedeli adoranti: «Spezzeremo le reni alla Grecia!». Si riferiva a un suo tentativo sprovveduto e tardivo di recuperare terreno sull’a l l eato tedesco (la Francia aveva capitolato il 25 giugno 1940); ma già nel momento del suo discorso l’esito del tentativo si stava rivelando un totale dis a s tro. Entrati in Grecia dall’A l ba - nia con la prospettiva di una facile conquista, gli italiani furono rapidamente bloccati; quindi i greci li respinsero oltre frontiera e continuarono ad avanzare in profondità in Albania. Dopo avere a malapena stabilizzato il fronte in febbraio, in marzo gli italiani tentarono una nuova offensiva, che si risolse in un nuovo sanguinoso fallimento. In aprile, evidentemente delusi e sfiduciati nelle capacità dell’alleato, i tedeschi invasero la Grecia con un’azione fulminea e la costrinsero alla resa. Questa, dunque, la verità dei fatti. Il monastero della Trasfigurazione, però, oltre a caricature che mostrano (per esempio) l’individuo dal celebre faccione inseguito da un greco che lo prende a calci in culo, annovera un’i nte re ssante raccolta di copertine di settimanali italiani dell’epoca, che sembrano parlare di una realtà alternativa. Tribuna illustrata 2 febbraio 1941: «Cavalleggeri d’Italia sul fronte greco. Uno squadrone del reggimento Guide, che aveva avuto l’o rd i - ne di caricare il nemico occupante una posizione al di là di un corso d’acqua, giungeva al fiume, mentre i greci stavano per farne saltare il ponte. Una Guida sorprendeva il soldato incaricato d’accendere la miccia e, schivata una fucilata sparatagli da costui a bruciapelo, lo abbatteva con un colpo di moschetto, permettendo così ai commilitoni di compiere fulminei la loro azione di guerra» (anche gli italiani sono fulminei, nella guerra raccontata). Domenica del Corriere 18 febbraio 1941: «I nostri eroici alpini al fronte greco. Una pattuglia conquista con audace sorpresa il crinale d’un monte travolgendo gli avamposti nemici». Domenica del Corriere 13 aprile 1941: «La fine di una divisione greca. Una intera divisione greca, che dopo l’inizio del conflitto con la Jugoslavia tentava di congiungersi all’esercito serbo attraverso l’Albania, è annientata da irresistibili contrattacchi della Fanteria italiana». Sto parlando delle riviste illustrate preferite dagli italiani dalla fine del XIX secolo all’avvento della televisione: di quella che era allora la stampa mainstream. E sto rilevando che ai suoi lettori dispensava non informazioni ma false notizie favorevoli al regime (accompagnate peraltro da disegni, non da fotografie). Credete che le cose siano cambiate? Lasciamo perdere. Sarà meglio rimanere incantati nella visione delle Meteora al tramonto: sono lì da 60 milioni di anni, indifferenti alle chiacchiere da servi dei fastidiosi bipedi implumi. 

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