STUPIDA RAZZA

giovedì 25 agosto 2022

Pressing su tetto al prezzo e razionamento

 



Il governo guarda con la massima attenzione alla corsa del prezzo del gas, che lunedì ha toccato la soglia psicologica dei 300 euro per megawattora al Ttf di Amsterdam, per poi ripiegare in ieri sotto quota 270 euro per MWh. Livelli comunque elevatissimi, nonostante la parziale tregua dopo tre sedute record, che stanno mettendo in ginocchio il tessuto produttivo italiano, come documentiamo in queste pagine, e che rischiano di vanificare gli sforzi già messi in campo dall’esecutivo con il decreto aiuti-bis approvato nelle scorse settimane. Alle attuali quotazioni del prezzo del gas, l’impatto di quel provvedimento - che ha messo in pista 17 miliardi di sostegni di cui 7,3 miliardi contro il caro energia -, potrebbe infatti non essere quello sperato. Perché l’impennata del costo della materia prima si scaricherà pesantemente sulle prossime bollette e sarà solo parzialmente ammortizzata dalle nuove misure del governo. Che è intervenuto, sulla carta, per azzerare ancora gli oneri di sistema, per rafforzare i bonus sociali, vale a dire lo sconto in fattura per le famiglie in condizioni di disagio economico o fisico, e per finanziare l’allungamento dei crediti d’imposta a favore delle aziende zavorrate dai rincari di luce e gas. Ma l’obiettivo è stato calcolato su valori di prezzo ormai superati e dunque il conto, per mantenere intatta l’iniziale intenzione, è destinato a salire. E anche di parecchio. Con il risultato che, se le risorse mancanti non saranno trovate per altre vie, ai riverberi negativi dell’aumento del prezzo del gas nelle prossime bollette potrebbe aggiungersi anche l’effetto della parziale risalita degli oneri di sistema, finora annullati dai reiterati interventi del governo e dell’Arera. Ecco perché la guardia dell’esecutivo resta alta, come ha fatto chiaramente intendere nei giorni scorsi anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, che ieri pomeriggio è arrivato a Palazzo Chigi. Certo i margini di manovra sono strettissimi, ma nelle ultime ore sta crescendo il pressing dei partiti che spingono per un tetto al prezzo del gas. Come ha fatto due giorni fa anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha chiesto altresì la predisposizione di un piano di razionamento e una risposta rapida del governo «perché il caro energia è un tema di emergenza nazionale prioritario». Un tema che Draghi non ha comunque alcuna intenzione di trascurare e oggi, al meeting di Rimini, ribadirà con forza l’impegno dell’esecutivo nel fronteggiare fino in fondo l’emergenza gas.

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