STUPIDA RAZZA

giovedì 18 agosto 2022

Germania al bivio tra crisi e lotta con gli Usa

 

Intrappolata in una crisi dalla quale non sa come uscire, la Germania è vicina a un epocale tracollo economico, mentre il governo di Berlino è alla disperata ricerca di soluzioni che, però, arriveranno solo a prezzo di scelte drastiche e irreversibili. La situazione del Paese è tra il romanzesco e il tragico. Il fiume Reno in secca impedisce il transito delle chiatte che trasportano carbone per le centrali elettriche. Il gas dalla Russia via Nord Stream 1 è ancora a livelli molto bassi, mentre i flussi dalla Norvegia sono in calo per via di manutenzioni straordinarie. Il caldo intenso che ha lambito il Nord Europa tiene alta la domanda elettrica, mentre le centrali nucleari in Francia stanno passando il peggiore momento della loro storia. La stessa siccità che ha prosciugato il Reno ha svuotato i fiumi francesi, la Loira in particolare, limitando l’utilizzo delle acque per il raffreddamento degli impianti nucleari. Al momento, solo il 45% della potenza elettrica transalpina è disponibile, anche per via di una serie di manutenzioni, il che costringe la Francia ad importare dalla Germania per molte ore del giorno. In presenza di una domanda rigida nonostante i prezzi record, il sistema energetico franco-tedesco sembra avviato verso l’implo - s io n e. Sul fronte politico le cose non vanno meglio. Il governo di Olaf Scholz avrebbe deciso, dopo lunghi tentennamenti, di tenere aperte le tre centrali nucleari destinate alla chiusura entro quest’anno. La notizia, circolata nei giorni scorsi, è stata poi smentita, ma l’ipo - tesi resta. La visita di S ch ol z in Norvegia di lunedì scorso, organizzata con il proposito di chiedere un aumento dei flussi di gas, ha fruttato solo qualche sorriso e una pacca sulla spalla. «La Norvegia sta già facendo il massimo», ha detto il primo ministro norvegese Jo - nas Gahr Store dopo l’incon - tro con il cancelliere tedesco. C’è da credergli, visto quanto sta guadagnando la Norvegia dalle esportazioni di gas all’Unione europea. Il governo ha poi introdotto una tassa di scopo sul consumo di energia che dovrebbe servire a sostenere gli operatori del settore. Berlino non vuole dare l’impressione di lucrare sulla tassa ed ha avviato una discussione con Bruxelles per evitare di applicarvi l’Iva . Il commissario Paolo Gentiloni ha già risposto che non è possibile esentare il tributo dall’Iva. Così, alcune stime valutano che la tassa farà aumentare l’inflazione, portandola al 10% entro fine anno. La Bdi, associazione degli industriali tedeschi, si lamenta e chiede che il governo faccia di più a sostegno delle imprese. Vanno per le lunghe, infine, le discussioni con il Qatar per la fornitura di Lng. L’e m i rato chiede contratti ventennali (la norma, nel settore), ma la Germania, pensando alla transizione ecologica, non vuole impegnarsi per un tempo così lungo. Propone quindi che la fornitura di gas diventi a un certo punto fornitura di idrogeno: i qatarini sono assai s c ett ic i . Mentre Uniper, appena salvata dall’intervento statale, ha svelato i terribili conti in rosso del primo semestre 2022, sulla prima pagina del Rhei ni sch e Po st si magnificano i vantaggi della doccia fredda: «Ricerche recenti mostrano che una doccia fredda protegge attivamente da infezioni, stanchezza e depressione», è il riassunto di un articolo del quotidiano. Il ministro dell’Interno tedesco paventa proteste di massa nel corso del prossimo inverno, a causa del deterioramento delle condizioni di vita m ate r i a l i .👌😉👌😉 In tale situazione, il fronte pro-sanzioni in Germania mostra incrinature sempre più evidenti. La Bayer ha annunciato di voler continuare a fornire alla Russia prodotti agricoli come sementi e pesticidi, per «aiutare a prevenire quella che potrebbe diventare una crisi alimentare senza precedenti». È la stessa azienda che sei mesi fa aveva subordinato le forniture per il 2023 alla fine dell’attacco contro l'Ucraina. Il convitato di pietra è però il gasdotto Nord Stream 2. Ieri su Twitter è entrato in tendenza l’hastag #Nordstream2OEffnen, che riprende un articolo pubblicato a Ferragosto da Der Sp ie g el il cui titolo non lascia dubbi («Apriamo il Nord Stream 2!»). La sinistra, dalla ex leader di Die Linke Sa h ra Wa ge n k n e cht a Klaus Ernst, presidente del comitato del Bundestag per la protezione del clima e l’energia, spinge per l’apertura del Nord Stream 2 senza indugi, per evitare la crisi. Oggi, insomma, la micidiale combinazione tra crisi del modello economico globale guidato dall’export, forzata rottura con la Russia, necessità derivanti dall’appartenenza alla Nato e crisi energetica costringe la Germania a ripensare sé s te s s a .👌👌👌 Tre sono le opzioni a disposizione di Berlino, a nostro avviso. La prima è continuare con il modello attuale ed affrontare la drammatica crisi economica e sociale che seguirà, mettendo qualche toppa e sperando che passi presto. La seconda è un grande rilancio in chiave europea, con un cambio deciso di prospettiva sulle regole fiscali, investimenti pubblici (veri) in chiave di piena occupazione, sostegno alla domanda e ridiscussione del ruolo della Bce. La terza opzione è una spaccatura netta con gli Usa, con la decisione di aprire il Nord Stream 2, rifornirsi di gas salvando l’industria e riavvicinarsi alla Russia e all’a rea a s i at ic a . Conoscendo la storica predilezione delle élite tedesche per i drammi a tinte fosche in stile G ö tte rd ä m m e ru n g , la prima opzione resta quella più probabile. Pur essendo la più dolorosa e potenzialmente distruttiva dell’intera area euro è anche quella più semplice, quella che richiede meno inventiva e meno capacità di immaginare il futuro.

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