Piazza Affari non riesce ad inanellare il sesto rialzo di fila e in linea con le altre Borse europee chiude la giornata in negativo a -1,04%. A guastare la festa ci ha pensato Wall Street (il peggiore è stato il Nasdaq), appesantita dai dati delle vendite al dettaglio, che hanno deluso gli analisti, e dai conti della catena dei supermercati Target, contraltare di Wall Mart. Ma i mercati sono stati influenzati anche dalle indicazioni dei verbali della riunione di luglio della Fed e sulla prossima stretta che potrebbe decidere Jerome Powel, rialzando ancora i tassi d’interesse. A determinare la virata in negativo dei listini c’è stata, infine, la stima del Pil dell’Ue del secondo trimestre, rivista leggermente al ribasso, e l'inflazione nel Regno Unito che ha superato il 10%. LE PREVISIONI Troppi indicatori tutti insieme, quindi, da rendere impossibile un mal di pancia per gli investitori e far parlare, come al solito, ai più pessimisti di prodromi di recessione. A completare il quadro della giornata ci si è messo pure il gas, rimasto a livelli record, e il petrolio, che ha rimbalzato dopo la diminuzione del dato delle scorte Usa. Secondo Vol ke r S ch m id t , senior portfolio manager di Ethenea «il rischio di una sospensione delle forniture di gas dalla Russia è onnipresente». E in questo senso proprio l’andamento del prezzo del gas si dimostrerà determinante per l'inflazione. Anche se, sottolinea ancora Schmidt«l'Eurozona e gli Stati Uniti non sono molto distanti, con tassi di inflazione che attualmente si aggirano intorno al 9%». Uno studio di Unicusano e Roma Tre segnala, inoltre, la stretta correlazione fra consumi energetici e PIL nel breve periodo. Il taglio del 15% degli approvvigionamenti di gas prospettato dal Consiglio europeo potrebbe compromettere la ripresa economica per l’Italia, con uno strascico fino ai tre anni successivi. E l’u n ic o modo per contrastare il calo sarebbe puntare sull’e n e rg i a nucleare e le fonti rinnovabili. GAS E PETROLIO Tornando al prezzo del gas, nella giornata ha toccato i 250 euro al megawattora, mentre il Brent ha superato i 93 dollari. Ad incidere sul rialzo la contrazione delle scorte Usa che hanno fatto registrate 424,954 milioni di unità. Ha ripreso a salire anche lo spread, che ha superato i 220 punti base. Rendimenti del Btp sopra il 3,2%.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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