Nuovi vaccini in arrivo e la quarantena viene ridotta
Tutto pronto per i nuovi vaccini
contro il Covid. Giovedì l’Ema,
l’Agenzia Ue del farmaco, dopo
gli enti regolatori di Regno Unito
e Svizzera concederà un’ampia
autorizzazione, a partire dagli
adolescenti, per i due nuovi medicinali realizzati da Moderna e
Pfizer: si tratta dei vaccini bivalenti che sono stati creati sul ceppo originario del virus, quello di
Wuhan, e su Omicron 1. Gli studi
sul tavolo dell’Ema evidenziano
che i nuovi vaccini “adattati” forniscono una risposta immunitaria più forte del primo vaccino
contro le varianti BA.1 e BA.4/5,
mentre l’effetto protettivo contro
il virus originale (ceppo di
Wuhan), misurato in termini di
concentrazione di anticorpi, resterebbe equivalente a quello
vecchio. Il 5 settembre l’Aifa,
l’Agenzia italiana del farmaco,
darà a sua volta l’autorizzazione
per il nostro Paese, mentre sempre la prossima settimana l’Ema
insieme all’Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) dovrebbero
dare anche delle indicazioni sulle
categorie prioritarie a cui garantire l’accesso ai nuovi vaccini: si
ragiona sempre degli over 60 e
dei vulnerabili. Si dovrebbe partire da loro per poi allargare la
platea ad altre categorie.
Fin qui le procedure che dovrebbero assicurare l’arrivo anche in italia delle prime fiale dei
nuovi vaccini - fanno sapere fonti ben informate all’Ema - già entro fine settembre e quindi a urne
appena chiuse. Ma la macchina
dovrà partire prima e quindi dopo la mezza tregua estiva - da
ferragosto contagi, ricoveri e
morti sono in calo - il Covid tornerà già nei prossimi giorni sotto
i riflettori dopo essere rimasto
quasi totalmente assente dalla
campagna elettorale, se si esclude il tema della mascherina a
scuola dove non sarà più obbligatoria indossarla al rientro degli studenti a metà settembre.
Se la messa in moto della
macchina organizzativa della
nuova campagna vaccinale, dopo il flop della quarta dose, spetterà alla task force a Palazzo Chigi guidata dal generale Tommaso Petroni la politica dovrà in
ogni caso intervenire per fornire
indicazioni chiare e supporto
anche economico anche se si
punterà di meno sugli hub in favore di medici e farmacie.
A scaldare il dibattito saranno
anche le nuove regole sull’isolamento domiciliare dei positivi
asintomatici che potrebbero essere cambiate già tra oggi e domani. Ieri si è riunito il Consiglio
superiore della Sanità per dare il
suo parere sulla nuova quarantena “light” e dopo questo parere il
ministero della Salute dovrebbe
emanare l’attesa circolare. In
pratica sulla scia di quanto già
deciso in altri Paesi ci dovrebbe
essere una riduzione a 5 giorni
(dai 7 attuali) se si risulta senza
sintomi da almeno 48 ore e si può
produrre un test negativo. Anche
se c’è chi spinge per chiedere direttamente anche l'abolizione
del test come accade in altri Paesi
a partire dagli Usa: in pratica se
non si hanno sintomi si esce di
casa magari con l'accortezza di
indossare la Ffp2. Per i casi di positività lunga invece si punterebbe a concludere l'isolamento al
massimo dopo 10 o 15 giorni.
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