STUPIDA RAZZA

venerdì 19 agosto 2022

Il fondo sovrano norvegese fa i risultati peggiori della sua storia

 

Anche il fondo sovrano norvegese piange: nel primo semestre del 2022 fa registrare il peggior risultato della storia. Persi circa 170 miliardi di euro. Pesa il crollo delle aziende tecnologiche.Le difficoltà delle Borse di tutto il mondo si fanno sentire anche sulle tasche fondo più grande del mondo, quello sovrano norvegese. Il primo semestre 2022 regala risultati da dimenticare: da gennaio a giugno, infatti, il fondo sovrano norvegese ha perso 1.680 miliardi di corone norvegesi (circa 170 miliardi di euro al cambio attuale). Si tratta della più consistente perdita semestrale della sua storia in valore assoluto, equivalente a un calo del 14,4% del suo patrimonio. Al 30 giugno, infatti, il fondo aveva una consistenza di 11.657 miliardi di corone (1.181 miliardi di euro) ed era investito per il 68,5% in azioni, per il 28,3% in obbligazioni, per il 3% nel real estate e per lo 0,1% in infrastrutture energetiche rinn ovabi l i . CROLLO DEL TECH La colpa di questo rendimento così negativo, arrivato a seguito di un anno che aveva regalato ben altre soddisfazioni (secondo miglior risultato di sempre, rendimento del 14,5% pari a 1.580 miliardi di corone norvegesi, ossia 158 miliardi di euro), non può che ricadere sul conflitto russoucraino e le sue conseguenze geopolitiche ed economiche. «Il mercato è stato caratterizzato da tassi di interesse in crescita, alta inflazione e dalla guerra in Europa. Gli investimenti azionari sono scesi del 17%», racconta il ceo di Norges Bank Investment Management, Nicolai Tangen. In particolare, ad aver sofferto, è la parte di portafoglio del fondo sovrano norvegese del settore tecnologico. Questo tipo di azioni «hanno performato particolarmente male con un ritorno del -28%», ha continuato Tangen. L’ECCEZIONE ENERGIA Ma sono tutti i comparti ad aver generato rendimenti negativi. L’unica eccezione riguarda il settore energetico che, se da una parte va a gravare sulle finanze di imprese e famiglie, dall’a l tra aumenta il valore delle aziende del settore. Non è un caso che questa tipologia di azioni ha prodotto per il fondo sovrano norvegese «un ritorno del 13%». Nella prima metà dell'anno, ha detto Tangen, «abbiamo assistito a un forte rialzo dei prezzi di petrolio, gas e prodotti raffinati», in spiegazione del rendimento positivo delle azioni energetiche in mano al fondo che gestisce. Il rendimento sugli investimenti in reddito fisso è stato del -9,3%, quello nelle rinnovabili del - 13,3% mentre l'immobiliare non quotato ha reso il 7, 1 % . INVESTIMENTI IN ITALIA Gli interessi del fondo sovrano norvegese toccano anche l’Italia, seppur marginalmente. Al 31 dicembre Norges Bank Investment Management aveva 151 partecipazioni in Italia per un valore di 103 miliardi di corone norvegesi, circa lo 0,8% del totale. La presenza però è capillare e diffusa in numerose, quasi tutte, le più grandi aziende italiane nei principali settori economici. Da Tim (dove possiede il 2,67%) e Rai Way (1,63%) nelle telecomunicazioni a Unicredit (2,6%), Illimity Bank (2,6%), Intesa Sanpaolo (1,31%) e Bper (2,51%) nelle banche. Da Eni (2,44%), Enel (1,97%) e A2A (0,43%) nel settore energetico alle aziende delle grandi famiglie italiane come Exor (2,55%) e Atlantia (1,71%), oltre a una piccola quota (0,37%) della Juve ntu s .

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