STUPIDA RAZZA

venerdì 19 agosto 2022

Elezioni «Il piano del Pd per far tornare i tecnici Dopo il voto l’Italia diventerà il Paese peggiore»

 

Va bene che la campagna elettorale agostana è un’ano - malia, ma da qui a evitare con cura i temi che toccano cuori e portafogli degli italiani ce ne passa. Eppure secondo Guido Crosetto è questa la strategia di molti partiti. Da parte della sinistra c’è molta propaganda e tanta enfasi intorno a un unico tema: Giorgia Meloni e il fascismo. Come mai non si parla di inflazione e caro energia? «Semplice. Perché se si affrontassero i temi concreti, il Pd dovrebbe ammettere gli errori commessi negli ultimi 11 anni. Dovrebbe fare i conti con le decisioni prese e con le conseguenze che queste scelte stanno avendo sulla pelle degli italiani. Molto più facile gridare al pericolo “n e ro”. Eppure i sondaggi dicono che si tratta di una strategia sbagliata: la Meloni continua ad aumentare i consensi. «Per il Pd affrontare i temi veri sarebbe peggio. Dovrebbe parlare della situazione economica e spiegare per esempio perché famiglie e imprese si ritrovano a pagare bollette triplicate rispetto allo scorso anno senza che nessuno provi ad affrontare il problema». Insomma, siamo destinati a una campagna elettorale di questo tipo. «Certo che continuerà così. Anzi le posso spiegare anche cosa succederà dopo». P re go. «A un certo punto, se il voto dovesse premiare il centrodestra, dal 26 settembre l’Ita - lia diventerà il Paese peggiore e più ingovernabile del mondo. Tutte le difficoltà delle imprese verranno a galla e la povertà delle famiglie si rivelerà insostenibile. Inizieranno le manovre per convincere la Bce a non acquistare i nostri Btp e per far risalire lo spread. Insomma l’obiettivo a breve sarà quello di tornare a un governo tecnico. L’unico modo che ha questo Pd per governare». Da chi sarebbe orchestrata questa manovra? «Dal Partito Democratico certo, ma anche da tutto quel sistema di potere che si regge grazie e intorno al Pd». Se la tattica della sinistra è questa, il centrodestra come si protegge? «Il centrodestra si protegge con la serietà dei suoi programmi e delle sue idee ed essendo inappuntabile. Più sai di avere i riflettori puntati più devi evitare errori». Una volta al governo cosa dovrebbe fare il centrodestra ? «Io credo che da un lato sia prioritario un intervento massiccio sul cuneo fiscale per aiutare i lavoratori dipendenti e dall’altra serva agire subito per abbassare i prezzi de ll ’energia e proteggere aziende e ceti più deboli ». Dove vede maggiori difficolta? «Beh per tagliare il cuneo servono le risorse. Non è semplice, ma si può agire. Sulle bollette purtroppo oltre ai fondi intervengono fattori esterni perché dipendono da gas e petrolio. Noi però possiamo snellire le procedure per trivellare, per aprire nuovi rigassificatori, tornare momentaneamente, fino a quando sarà necessario, a utilizzare qualsiasi risorsa, anche il carbone. La priorità è ridurre il costo delle bollette » . Secondo lei ci sono le risorse anche per la flat tax sulle persone fisiche? «Sono sincero. Credo che , ma nella prima legge di Bilancio difficilmente si troveranno le risorse per una flat tax che copra le famiglie. Come le dicevo anche cadere in propaganda e promettere cose irrealizzabili sarebbe un errore g rav i s s i m o » . Il reddito di cittadinanza va completamente abolito? «Le politiche attive sono state un fallimento senza precedenti. Non hanno creato posti di lavoro e hanno fatto credere ai giovani che si possa vivere senza lavorare». Mentre il sussidio a chi versa in una situazione di povertà può restare? «Quello va tenuto se non incrementato perché come le dicevo prima ci prepariamo a vivere mesi molto difficili, soprattutto per le fasce della società più deboli, sole e a ris c h io » . Magari servirebbe anche pagare di più chi un lavoro ce l’ha... «Assolutamente sì. Noi non possiamo dire ai giovani cercatevi un lavoro e poi non affrontare il tema dello sfruttamento, delle finte buste paga e della retribuzione oraria che spesso è vergognosa» . E allora cosa si fa? «Si può stabilire una paga base sotto la quale non è possibile andare e detassare completamente tutta la parte eccedente del salario». Veniamo ai due dossier più caldi: Ita e Tim. Su entrambi Fratelli d’Italia ha preso posizioni forti che vanno verso la nazionalizzazione della compagnia aerea e della rete. Lei cosa ne pensa? «Premetto che sono temi che non ho studiato a fondo. Detto questo, non posso non fare u n’o s s e r va z io n e » . P re go. «Trovo surreale che due dossier così importanti non siamo stati affrontati prima e debbano essere risolti adesso in piena campagna elettorale». Beh oggettivamente c’è stata una certa concomitanza di eventi. Il voto non era previsto e le partite sono entrate nel vivo adesso. «Chiaro, ma è altrettanto vero che per esempio su Ita, questo governo può prendere delle decisioni e quello successivo sarà libero di prenderne atto o modificarle. Mentre su Tim la questione è più complessa». Pe rch é ? «Perché siamo l’unico Paese con quattro operatori telefonici. Noi abbiamo un gruppo privato che trattiamo come fosse un’azienda pubblica che ha 40 mila dipendenti e deve competere con imprese che di lavoratori ne hanno poche centinaia. Badi bene, non sto dicendo che in Tim bisogna licenziare, sto dicendo che parlare di rete pubblica può avere un senso, ma prima bisogna risolvere il problema rego l ato r io » . Che dipende dall’Eu ro pa? «Che parte dall’Europa e che a causa delle regole antitrust ci costringe a soccombere di nanismo industriale nel confronto con le multinazionali del mondo».

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