STUPIDA RAZZA

venerdì 19 agosto 2022

Rincari «Con la scusa della guerra i fornitori aumentano tutti i listini»

 

Sospira Giordano Riello quando gli si chiede di futuro e di rincari energetici. Sa bene che la maxi bolletta del gas di 234.219 euro, risalente al dicembre del 2021 e diffusa ai media a inizio anno, potrebbe essere ancora più salata nei prossimi mesi. L’azie nda fondata dal nonno si chiama Aermec e ha sede a Bevilacqua (VR). È leader mondiale nel settore climatizzazione e fa parte del «Giordano Riello International group», realtà da mezzo miliardo di fatturato nel 2021 e otto centri produttivi, di cui sette in Italia. «Fino al 31 settembre abbiamo i prezzi bloccati e quindi siamo relativamente tranquilli. Da lì in poi il mercato sarà fluttuante e non prevedo un bello scenario», commenta amaro l’i m p re n d i to re. U n’azienda energivora come la vostra sta vivendo con particolare apprensione allarmi come quelli Gazprom sui rincari energetici i nve r n a l i . «Siamo pessimisti. Bisognerà aspettare solo che la situazione migliori. Da ottobre in poi saremo in una valle di lacrime. Soprattutto se pensiamo che non c’è solo il problema energetico a tenere banco. Ciò che soffriamo di più è la difficoltà nel reperire le materie prime». È più un problema di prezzi o di fornitori? «Entrambe le cose. Il lavoro c’è ma non si riesce a consegnare. Noi produciamo chiller e da maggio abbiamo difficoltà a rispettare gli impegni in termini di tempo per mancanza di materiali. Ci è successo ad esempio di dover spedire 200 pezzi sprovvisti di controllo elettronico che abbiamo dovuto installare successivamente. Oltre al ritardo col cliente, i costi si sono alzati. Quel carico di pezzi spedito senza processore valeva decine di milioni di euro». Quanto incide la guerra su l l ’aumento dei costi? «La guerra è un fattore, ma spesso diventa una scusa per far lievitare i prezzi. Il problema forniture c’è da tempo e ha radici più lontane. Parlo spesso con amici e colleghi nel Sud-Est Asiatico. Mi hanno detto che lì non ci sono problemi. Li abbiamo solo qua in Occidente, perché molti fornitori strumentalizzano il conflitto per ottenere più p ro f i tt i » . Strategie aziendali per il futu ro? «Per quanto riguarda le materie prime dobbiamo trovare necessariamente nuovi fornitori. Per il rincaro del gas, bisogna aspettare che passi la tempes ta » . Non la convince la strategia di rivolgersi a paesi come l’Algeria per l’e n e rg i a? «Può essere una soluzione solo a breve termine. In Italia siamo avanti sul green ma non abbiamo investito sul nucleare. Bisogna capire che non siamo più negli anni ‘80. Si può essere d’accordo o meno ma sarebbe bene informarsi sui rischi del nucleare che sono ridotti rispetto al passato. La mancanza di fiducia verso questa fonte energetica rappresenta un grosso handicap». I fondi stanziati dal governo per far fronte ai rincari energetici sono sufficienti ? «Penso che 8 miliardi siano un buon inizio. Certo se aumentassero il budget, sarebbe meglio. Ma le condizioni del nostro Paese non ce lo permetterebbero. La coperta è corta. Ho parlato con un’amica che ha un’ac - ciaieria in Friuli che mi ha mostrato una bolletta giornaliera da un milione di euro. Bisogna essere solidi per resistere. Il nostro gruppo ha alle spalle cinque generazioni, ma avere una dinastia non ci tutela completamente. Mi chiedo come facciano le piccole i m p re s e » . Cosa può fare l’e s e cutivo che sarà per migliorare la s i tua z io n e? «Penso che dovrà innanzitutto circondarsi di tecnici, non possiamo lasciare a chi non ne sa. In campagna elettorale non ci dovranno essere promesse vuote, ma un piano d’azione concreto anche perché siamo in condizioni gravissime. Cosa chiedo come elettore? Per essere un Paese forte e florido dobbiamo raggiungere l’autonomia energetica. E la soluzione più concreta è questa, ad oggi: stilare un piano energetico nucleare a lungo termine». 



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