«Anche gli enti pubblici non sono in grado di sostenere i costi energetici», testimonia Nedda Manoni, dirigente dell’area Gestione risorse del Comune di Desio (Monza e Brianza). E continua: «Il nostro Comune deve sostenere per l’illuminazione pubblica costi aumentati del 152%. Per un solo impianto abbiamo ricevuto a luglio una bolletta da 4.789 euro. Desio spendeva nel 2021 900mila euro per l’illuminazione pubblica e nel 2022 sborserà oltre 1,5 milioni. Per non parlare dei costi del riscaldamento degli impianti sportivi e delle scuole. Bisogna assolutamente obbligare le città a spegnere l’illuminazione pubblica, a ridurre le temperature nelle scuole e a spegnere l’aria condizionata. Se non c’è una legge, nessun sindaco avrà il coraggio di spegnere le luci».
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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