STUPIDA RAZZA

giovedì 25 agosto 2022

Russia pronta al blocco di Nord Stream 1 Il prezzo del gas resta alto

 

Continua a essere all’insegna dei massimi, questa seconda metà d’agosto, per il prezzo del gas naturale. Negli ultimi due giorni, il Dutch Ttf alla borsa di Amsterdam ha sfiorato i 300 euro a Megawattora (prima di ripiegare attorno a quota 260), tornando ai livelli di marzo scorso, spinti dalle preoccupazioni per il possibile blocco del principale gasdotto russo verso la Germania. Da Mosca, infatti, sembrano pronti a interrompere le forniture all’Europa attraverso il “Nord Stream 1” per tre giorni, dal 31 agosto al 2 settembre. Una scelta che alimenta ulteriormente la pressione sui Paesi europei, alla ricerca di rifornimenti, piani strategici e razionamenti in vista dell’inverno. Proprio questa nuova incertezza sull’interruzione completa dei flussi di gas russo ha impattato in modo deciso sul mercato, facendo impennare i prezzi, mentre il gasdotto - allo stato attuale - funziona a un quinto della sua capacità totale. Intanto, secondo quanto riporta Reuters, i siti di stoccaggio del gas in Europa al 21 agosto erano pieni al 77,4%, che è una percentuale molto vicina a quella che la Commissione Europea si è data come obiettivo l’80%  entro il prossimo primo ottobre. Migliore ancora la percentuale italiana, che supera quella media europea e già si attesta sull’obiettivo all’80 per cento. La parola d’ordine fra gli analisti, insomma, è cautela. Il rally dei prezzi tradisce tutta la pressione europea per le forniture del gas in vista dell’inverno, e ora il vero interrogativo riguarda la reazione del mercato nell’ipotesi che la Russia interrompa totalmente le forniture attraverso il gasdotto “Nord Stream 1”. Buone notizie, invece, arrivano dal Reno. I livelli dell’acqua del fiume che attraversa l’Europa centrale stanno piano piano recuperando grazie alle piogge, e questa è una buona notizia per i prezzi dell’energia elettrica, ma anche per quelli del gas naturale, con le forniture di carbone tedesco che tornano a soddisfare la domanda. Intanto, va registrato l’allarme lanciato da Assocarta: «Le cartiere - ha detto il presidente, Lorenzo Poli - sono il settore energivoro che utilizza il gas per eccellenza. Allo stato attuale nel medio termine tutte le nostre imprese rischiano la chiusura, nel breve termine una alta percentuale. Anche chi ha in essere un contratto del gas pluriennale ha subito delle disdette, perché per i fornitori le condizioni non erano più percorribili».  

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