STUPIDA RAZZA

giovedì 29 settembre 2022

Bruxelles propone nuove sanzioni contro la Russia

 

Bruxelles ha annunciato nuove misure contro Mosca, all’indomani dell’esito plebiscitario dei referendum «farsa», sull’annessione dei territori ucraini occupati. «La Russia deve pagare per questa ulteriore escalation», ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, presentando l’ottavo pacchetto di sanzioni. «La Ue non accetterà mai» l’esito dei referendum, ha aggiunto. Tetto al prezzo del petrolio Anche in risposta alla minaccia di usare armi nucleari nel conflitto in Ucraina, Bruxelles propone «nuovi radicali divieti all’importazione di prodotti russi, per tenerli fuori dal mercato europeo e privare la Russia di ulteriori 7 miliardi di euro di entrate», ha detto ieri von der Leyen. La Commissione propone anche di estendere il divieto di esportazione in Russia di tecnologie militari, componenti elettronici e sostanze chimiche. Von der Leyen ha aggiunto che la Ue deve «porre le basi legali» per fissare un tetto sul prezzo del petrolio russo. L’Unione ha già deciso di vietare l’import di greggio trasportato via mare a partire dal 5 dicembre (5 febbraio 2023 per i prodotti raffinati). Sul price cap c’è un accordo di principio tra i Paesi del G7, riguarda il petrolio venduto dalla Russia a Paesi terzi, attraverso il divieto di assicurare e trasportare il greggio, se non si rispetta il tetto. Nel pacchetto c’è anche la proposta di vietare ai cittadini Ue di sedere negli organi di governo delle società di Stato russe. Sarà poi estesa la lista nera degli individui sanzionati, includendovi «le persone coinvolte nell’occupazione russa e nell’annessione dei territori ucraini, compreso chi ha organizzato i referendum», ha spiegato l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell. Nell’elenco finirà anche «chi diffonde disinformazione sulla guerra e chi finanzia le aree occupate dalla Russia in Ucraina». Le persone che aiutano la Russia a eludere le sanzioni rischieranno di finire a loro volta sotto sanzioni. «La nostra strategia sta funzionando, le nostre misure stanno avendo un effetto persuasivo», ha detto Borrell. Orban si smarca Il pacchetto di sanzioni arriva mentre salgono le tensioni per il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico. Le proposte devono essere approvate dai 27 Paesi membri della Ue, un passaggio che potrebbe richiedere tempo. Il premier ungherese Viktor Orban ha già annunciato che nel Paese sarà indetta una consultazione nazionale sulle sanzioni energetiche contro la Russia. Annessione sempre più vicina I capi delle regioni coinvolte nei referendum hanno fatto appello al presidente russo Vladimir Putin per una rapida annessione. «Il Donbas è Russia, lo era, lo è e lo sarà», ha dichiarato Denis Pushilin, il leader dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, dove il referendum è passato con il 99,2%. Si votava anche nel Luhansk (98,4% di sì), Kherson (87%) e nella regione di Zaporizhzhia (93,1%), quella dell’omonima centrale nucleare, più volte sfiorata dai combattimenti negli ultimi mesi. Putin potrebbe annunciare l’annessione già domani, nel suo discorso al Parlamento, che lunedì si riunirà in sessione straordinaria. Le quattro regioni costituiscono il 15% del territorio dell’Ucraina e Kiev ha più volte affermato che la loro annessione precluderà qualsiasi negoziati di pace. Le aree interessate non sono peraltro sotto il pieno controllo delle forze russe. Per annettere i territori dovrà essere stipulato e ratificato un trattato dal Parlamento russo. Le regioni saranno a quel punto considerate territorio nazionale russo, sottoposto al sistema di difesa di Mosca, come più volte dichiarato dal Cremlino. Condanne all’annessione sono arrivate da diversi Paesi. Perfino la Serbia, storico alleato di Mosca, prende le distanze. «Noi difendiamo la nostra integrità territoriale ed è nel nostro interesse difendere l’integrità territoriale di Paesi riconosciuti internazionalmente», ha detto il presidente Aleksandar Vucic. Dagli Usa arrivano nuovi aiuti militari all’Ucraina, per 1,1 miliardi di dollari. Anche Washington studia nuove sanzioni contro Mosca. Merkel: prendere Putin sul serio L’ex cancelliera tedesca Angela Merkel invita a «prendere sul serio le parole di Putin e a non liquidarle a priori come se fossero un bluff, per preservare margini di manovra».

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