STUPIDA RAZZA

giovedì 15 settembre 2022

Dopo il gas, i dazi: l’Ue è nemica delle imprese

 

La von der Leyen annuncia nuovi accordi commerciali con India e Paesi del Sud America: tradotto, significa togliere i dazi e far aumentare la concorrenza per le nostre imprese già sull’orlo del precipizio per i costi di gas ed elettricità. La sanità privata lancia l’allarme: le bollette più che triplicate mettono a rischio le prestazioni. L’Aiop: «Ci hanno esclusi dagli aiuti per le imprese energ ivo re » .  Ursula von der Leyen e le altre commissarie Ue ieri si sono presentate nell’aula della plenaria del Parlamento europeo vestite con il giallo e il blu della bandiera dell’Ucraina. Un omaggio all’ospite d’onore - la first lady ucraina, Olena Zel e n s ka - ma l’effetto sembrava più una via di mezzo tra un gruppo di hostess della cabin crew di Ryanair e un gruppo di tifose del Royale Union SaintGilloise di Bruxelles. Al netto delle note di colore, e delle foto instagrammabili, il contenuto del discorso sullo Stato dell’Unione fatto ieri a Strasburgo dal presidente della Commissione Ue ha confermato le previsioni della vigilia senza guizzi memorabili. In 57 minuti, al von der Leyen si è soffermata sulla guerra, tanto che la sola parola è stata menzionata 16 volte, ha delineato il pacchetto energia che poi la Commissione ha presentato nel pomeriggio, ha presentato le proposte per il prossimo anno ed è rimasta abbastanza vaga sul Patto di stabilità e crescita limitandosi ad annunciare per ottobre «nuove idee per la nostra governance economica». Poche le sorprese e anche le certezze, dunque. Qualche inquietudine, però, è forse destinato a crearla un passaggio del suo intervento dedicato al commercio. «Nuove partnership ci aiutano non solo a rafforzare la nostra economia, ma anche a promuovere i nostri interessi e i nostri valori a livello globale» e «con partner che la pensano allo stesso modo, possiamo anche garantire standard di lavoro e standard ambientali oltre i nostri confini», è stata la premessa della vo n der Leyen. Che poi ha annunciato: «Sottoporrò quindi alla ratifica gli accordi con Cile, Messico e Nuova Zelanda e stiamo portando avanti i negoziati con i principali partner come Australia e India, ma la sicurezza delle forniture è solo un primo passo», spiega il presidente della Commissione Ue, e «la lavorazione di questi metalli è altrettanto critica». Ratificare gli accordi e rafforzare la cooperazione con questi Paesi, soprattutto se parliamo di quelli del Sud America e dell’India, significa anche rivedere i dazi antidumping. A marzo di ques t’anno, per esempio, la Ue ha imposto dazi anti sovvenzioni sulle importazioni di prodotti piatti laminati a freddo di acciaio inossidabile originari d al l ’Indonesia e dall’India. I dazi sono stati fissati al 7,5% per l’India e al 21% per l’Indo - nesia. Si aggiungono ai dazi antidumping imposti nel novembre 2021, che vanno dal 13,9% al 35,3% per l’India e dal 10,2% al 20,2% per l’Indone - sia. Insieme, portano il livello di protezione dell’in du stri a siderurgica Ue a oltre il 40%. Rivedendoli, si rischia di dare il colpo di grazia a molte aziende europee, già strozzate dalla crisi energetica, che si vedranno pure costrette a difendersi dalla concorrenza a basso prezzo. Tornando agli altri punti del discorso di ieri, il presidente ha dichiarato che «bisogna ridurre la domanda di energia nelle ore di punta. Questo farà sì che le forniture durino più a lungo e limiterà il peso della crisi. Proponiamo che gli Stati membri adottino misure per ridurre il consumo elettrico ed energetico generale. Bisognerà anche dare un sostegno mirato alle Pmi e ai genitori single che si trovano di fronte a bollette spaventose», ha detto la von der Leyen, aggiungendo che la Commissione propone anche «un massimale sui redditi delle aziende che producono elettricità a basso costo. Queste società hanno redditi supplementari che non osavano neanche sognare. Un profitto va benissimo, ma in tempi come questi è sbagliato che si possono avere dei redditi straordinari e dei profitti eccessivi grazie a una guerra e sulle spalle dei consumatori. La nostra proposta consentirà di ottenere più di 140 miliardi di euro per gli Stati membri affinché possano assorbire questo colpo». La von der Leyen ha anche sottolineato i progressi fatti finora dalla Ue per allontanarsi dai combustibili fossili russi, dicendo che gli stoccaggi congiunti di gas a livello europeo sono stati riempiti all’84%, superando l’obiettivo che l’Unione si era prefissata. «Dobbiamo diversificare guardando a fornitori affidabili come la Norvegia, l’Algeria e gli Stati Uniti», ha proseguito annunciando anche la creazione di una task force con la Norvegia «in modo che le nostre squadre lavorino insieme per capire come abbassare in modo ragionevole i prezzi del gas». Poi ha evidenziato che «è necessario disaccoppiare il gas dall’elettri - cità, perché il gas per ora ha un impatto predominante». Infine, ha annunciato la creazione di una Banca europea per l’idrogeno «che aiuterà a garantire l’acquisto di idrogeno in particolare usando le risorse del Fondo per l’innovazione. Potrà investire 3 miliardi di euro per contribuire a costruire il mercato futuro dell’id roge n o » .

Nessun commento:

Posta un commento