STUPIDA RAZZA

venerdì 30 settembre 2022

Sicuri che sia stato proprio Putin? Ciò che non quadra nel sabotaggio

 

Atto di sabotaggio. Sulla definizione di quanto accaduto ai due tronconi del gasdotto Nord Stream nessuna delle parti interessate, né il blocco Occidentale, né Mosca, ha dubbi. Le indagini sulle perdite di gas si basano ormai su un’ipotesi di reato ben precisa, ma quanto al probabile sabotatore, lo scontro acceso mette in evidenza contraddizioni e dubbi. La famosa domanda alla base di ogni processo, quel «Cui prodest? A chi giova?» che di solito è un faro per arrivare alla verità, in questo caso getta ancora più confusione sull’intera vicenda. Per l’Europa, la Nato e i Paesi nelle cui acque si è verificato l’incidente, il colpevole è Mosca, anche se solo la Danimarca ha citato apertamente il presunto autore del danneggiamento, mentre gli altri si sono limitati a «suggerirlo». Il ministro della Difesa di Copenaghen, Mor ten B o d s kov, parlando alla televisione danese ha infatti detto testualmente: «La Russia ha una presenza militare significativa nella regione del Mar Baltico e ci aspettiamo che continui a lanciare sciabolate». La polizia dell’a l tro Paese direttamente coinvolto, la Svezia, ha aperto un’indagine per sabotaggio grave. Danimarca e Svezia, insieme, hanno inoltre convocato un summit d’urgenza per prendere le contromisure di fronte alla tripla fuga di gas: «Dobbiamo capire bene come tutto ciò influirà sulla nostra sicurezza nazionale», ha fatto sapere la ministra degli esteri svedese AnnL i n d e, anche a nome dell’omologo danese. Le allusioni, neanche troppo velate, alla responsabilità di Puti n sono state fatte in più occasioni, anche se non è chiaro perché Mosca avrebbe dovuto mettere a rischio quei gasdotti che insieme ai partner europei ha impiegato anni a costruire, al costo di oltre 20 miliardi di dollari. L’interesse russo, teoricamente, sarebbe quello di mantenere intatta e funzionante la sua arma di ricatto contro l’Europa, chiudendo e riaprendo i rubinetti quando e con chi conviene di più. L’aspetto particolarmente allarmante, qualora fosse stata davvero la Russia a compiere il sabotaggio, sarebbe uno in particolare. L’incidente «tecnico», in entrambi i tronconi del Nord Stream, ha investito direttamente la Zona economica esclusiva delle due nuove matricole della Nato: due perdite di gas sono state rilevate in acque danesi, la terza ricade nella Zee svedese. Ci sarebbe da preoccuparsi dunque se si scoprisse che Mosca ha la capacità di penetrare in acque controllate dalla Nato per compiere ciò che più le aggrada, indisturbatamente. Non solo. Questa eventualità potrebbe costituire il casus belli tra Usa e Russia, dunque bisogna capire se c’è un interesse della Federazione in tal senso: diversamente, il Cremlino avrebbe dato il via a un’a z io - ne scriteriata e pericolosa. Ma in questo giallo si è inserita una dichiarazione che ha fatto davvero scalpore. L’ex ministro degli Esteri polacco e attuale europarlamentare R ad o sl av S i kor s k i ha suggerito, in un modo abbastanza pittoresco, che gli Stati Uniti sarebbero coinvolti in qualche modo nei misteriosi incidenti al gasdotto. S i ko r s k i ha postato infatti su Twitter una foto del luogo dell’incidente con la didascalia «Grazie, Usa». S i ko r s k i ha proseguito affermando che « l’unica logica di Nord Stream era quella di permettere a Puti n di impunemente ricattare o dichiarare guerra all’Europa orientale». Il ringraziamento da parte del polacco ha provocato la reazione della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Z a k h a rova , che ha chiesto se la posizione del politico polacco fosse «una dichiarazione ufficiale sul fatto che si tratta di un attacco terroristico». S i ko r s k i ha risposto che «tutti gli stati ucraini e baltici si sono opposti alla costruzione di Nord Stream per 20 anni. Ora 20 miliardi di dollari di rottami metallici giacciono sul fondo del mare, un altro costo per la Russia per la sua decisione criminale di invadere l’Ucraina». Insomma, il politico polacco ha lodato quella che ha poi definito «un’operazione di manutenzione speciale». Anche il principale accusato ritiene che dietro quanto accaduto ci sia lo zampino Usa, tanto che il viceministro degli Esteri russo Alexander Grus h ko, ha dichiarato che Mosca è aperta a «indagare congiuntamente» per capire le cause delle fughe di gas. Il Cremlino ha definito «stupido e assurdo» accusare la Russia. Il portavoce Pe s kov ha infatti definito le perdite come «problematiche» e ricordato che il gas russo «costa un sacco di soldi e ora si sta dissolvendo nell’a ria ». Pe s kov ha insinuato che chi beneficia di più del fatto che i gasdotti non funzionino sono gli Stati Uniti: «Vediamo un aumento significativo dei profitti delle compagnie energetiche americane che stanno fornendo gas all’Eu - ropa». Il dito del portavoce del Cremlino e quello della Z a k h a rova sono stati puntati direttamente contro il presidente Usa B id e n . E tra i fan di Mosca c’è chi ha riesumato il video di una conferenza stampa tenuta da B id e n prima dell’inizio della guerra in Ucraina. «Se la Russia invaderà l’Ucra ina non ci sarà più un Nord Stream 2. Vi metteremo fine», dice il presidente Usa nel filmato. Alla domanda di una giornalista su come gli Stati Uniti potrebbero farlo, B id e n risponde: «Le assicuro che saremo in grado di farlo». Z akh arova ha dunque invitato Jo e B id e n a rispondere alla domanda «se gli Stati Uniti d’America hanno realizzato la loro minaccia il 25 e 26 settembre 2022». La Russia intende inoltre chiedere una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sui danni subiti dal Nord Stream e Nord Stream 2. 

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