STUPIDA RAZZA

venerdì 9 settembre 2022

L’Occidente ha congelato i titoli acquistati da cinque milioni di russi

 

La Banca centrale russa limiterà gli acquisti di titoli di aziende dei paesi «ostili» da parte di investitori russi «non qualificati». Allo stesso tempo, l’istituto guidato da Elvira Nabiullina ha aperto al possibile uso delle criptovalute nei pagamenti tra n s f ro nta l ie r i . I limiti agli investimenti partiranno dal 1° ottobre e diventeranno sempre più stringenti fino alla fine dell’anno. Poi dal 1° gennaio sarà impossibile per gli investitori non qualificati acquistare titoli di emittenti appartenenti a Stati considerati non amici. L’i nte nto della banca centrale è proteggere i piccoli risparmiatori dalle azioni ritorsive delle istituzioni finanziarie occidentali, che spesso impediscono loro, senza preavviso, di gestire gli asset acquistati. In questo modo, sottolinea la Banca di Russia, già più di cinque milioni di investitori russi hanno finora subito delle p e rd i te. Secondo le nuove regole, da ottobre gli acquisti di titoli di società dei paesi con i quali Mosca sta combattendo una guerra economica di sanzioni e contro-sanzioni non potranno superare il 15% del portafoglio di un risparmiatore, una soglia che scenderà al 10% dal 1° novembre e al 5% dal 1° dicembre. Col nuovo anno, come si diceva, ogni ulteriore acquisto sarà vietato. Saranno vietati anche la compravendita di derivati agganciati a titoli esteri (sempre con riferimento ai paesi «ostili») e le vendite allo scoperto di quei titoli. BOOM PANDEMICO A quanto pare, durante il periodo della pandemia si è registrato in Russia un consistente aumento degli investimenti in titoli esteri, anche da parte di risparmiatori non particolarmente facoltosi. E in questi casi il mercato scelto è stato spesso quello americano: quasi un terzo dei circa 3.000 miliardi di rubli di titoli stranieri detenuti nei conti dei russi alla fine di marzo erano emessi negli Stati Uniti. «È molto difficile proteggere i diritti dei detentori di questi titoli post factum, poiché la soluzione del problema si trova al di fuori della giurisdizione russa», ha dichiarato la Banca di Russia. Gli investitori si sono di fatto ritrovati nella stessa situazione dell’i s t ituto centrale quando, dopo l’inizio della guerra in Ucraina, si è visto congelare le riserve che deteneva in O c c id e nte. CAMBIO DI APPROCCIO Nel frattempo la Russia starebbe cambiando il suo approccio nei confronti delle criptovalute. È quanto ha rivelato in una intervista di qualche giorno fa il viceministro delle finanze A l exei M oi s eyev. I vecchi piani di regolazione del settore sono «troppo rigidi», visto che «la situazione ora è cambiata». Banca centrale e ministero hanno convenuto che «non possiamo fare a meno dei regolamenti transfrontalieri in criptovaluta», aveva detto Moiseyev. «Dobbiamo dare alla popolazione la possibilità di farlo, e contemporaneamente controllare le transazioni in modo da scongiurare riciclaggio di denaro, traffico di droga, e c c ete ra » . Martedì lo stesso viceministro è ritornato sull’a rgomento, spiegando che tra Mosca e Stati amici la collaborazione è già in atto. «Attualmente stiamo lavorando con diversi paesi per creare piattaforme bilaterali al fine di non utilizzare dollari ed euro». L’idea è quella di agganciare le criptovalute a un asset di riferimento, «ad esempio l’oro, il cui valore è chiaro e osservabile per tutti i partecipanti», ha concluso. 

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