STUPIDA RAZZA

lunedì 26 settembre 2022

Danni atmosferici, le polizze sono insufficienti

 

D anni atmosferici: due parole che rischiano di creare ancora più sofferenza tra imprenditori e cittadini che devono fare i conti con i danni dell’alluvione. «Perché i contratti assicurativi vanno letti fino in fondo e gestiti da consulenti esperti e di fiducia», spiega Silvano Leva, amministratore delegato di Centrale Spa, che fa parte del Gruppo Mag, broker assicurativo internazionale. La protesta sale tra coloro che stanno scoprendo, proprio in questi giorni, che le coperture assicurative legate ai danni atmosferici si limitano a quelli causati al tetto e alle finestrature, «mentre il 15 settembre sono conseguenza dell’alluvione e degli allagamenti». Non un dettaglio insomma, che interessa soprattutto coloro che hanno firmato polizze generaliste per le quali è prevista una miscellanea di eventi e sarà più complicato far valere i risarcimenti; va meglio, invece, nei casi di macchinari o siti produttivi in leasing, dove normalmente sono previste le coperture anche per eventi estremi e calamità naturali. «Ci stiamo muovendo con i nostri periti – aggiunge Leva – organizzando sia tutta l’attività degli enti pubblici che quella delle attività economiche: ai primi garantiamo un metodo corretto per accettare le dichiarazioni dei danni, mentre diamo supporto agli imprenditori, anche a quelli non assicurati, perché siano in grado di presentare nel modo più preciso e chiaro possibile le richieste di risarcimento». Che avranno tempi lunghi, «come lo sono quelli per ottenere i nuovi macchinari – osserva Andrea Baroni, direttore di Confindustria Pesaro Urbino –, con le consegne che da diversi mesi risentono delle criticità contingenti sulle materie prime». Sulle modalità e l’entità dei risarcimenti, soprattutto quelli pubblici, il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, apre una polemica a tutto tondo: «Dopo l’alluvione del 2014 ci hanno dato due lire di risarcimento, ora vogliamo molto di più, perché qui fondamentalmente c’è gente che ha perso casa o l’azienda». Da mercoledì è online la piattaforma della Regione Marche e, entro 45 giorni, il presidente Acquaroli dovrà presentare il conto dei danni al governo così da ottenere le risorse necessarie per avviare i risarcimenti: 15 schede da compilare, completandole con foto e perizie. Le associazioni di categoria sono mobilitate per fornire assistenza, ma si tratta di un’operazione molto complessa, tanto che la Regione ha già chiesto alla protezione civile di ridurle di un terzo. «E poi bisognerà pagare anche una marca da bollo – conclude Olivetti –: visto quanto è successo mi sembra proprio un’assurdità». In fondo c’è anche il rischio di una beffa: «Sui risarcimenti temo ci possa essere un tetto di 20 mila euro, tra l’altro condizionato dall’obbligo di riapertura nel posto dove si è denunciato il danno – dice un piccolo imprenditore ostrense –: se fosse vero, con quella cifra non ci ripago nemmeno la pittura delle pareti».

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