STUPIDA RAZZA

venerdì 30 settembre 2022

L’Italia paga poco il gas ed esporta Ma il banco di prova sarà l’i nv e r n o

 

 I prezzi del gas in Europa mostrano in questi giorni un andamento altalenante, pur restando sempre su valori alti. Ad influenzare il corso della commodity contribuiscono diversi fatto r i . Le vicende legate ai due gasdotti Nord Stream danneggiati non hanno mosso il mercato più di tanto, considerato che il mercato aveva già scontato il fatto che il gas in Germania non sarebbe più arrivato tramite quella direttrice. Piuttosto, a muovere al rialzo i prezzi ha contribuito la vicenda che vede contrapposti in un arbitrato internazionale Gazprom, il monopolista russo del gas, e Naftogaz, la compagnia di petrolio e gas nazionale uc ra i n a . Il tema riguarda il mancato pagamento da parte di Gazprom di diritti di transito del gas in relazione allo snodo di Sohranivka, dal quale il gas non passa più da diversi mesi per una invocata forza maggiore da parte degli ucraini. Un compressore sarebbe stato infatti danneggiato nel corso di un attacco e non sarebbe possibile la r i pa ra z io n e. Naftogaz pretende invece il pagamento e ha depositato appello presso la Corte arbitrale internazion a l e. Gazprom ha quindi paventato la possibilità che il governo russo decida di includere Naftogaz tra le società da sanzionare. Ciò comporterebbe l’imp ossibilità per Gazprom di adempiere i propri obblighi contrattuali, e dunque di consegnare il gas all’Uc ra i n a . La questione riguarda anche l’Europa ed in particolare l’Italia, poiché il gas che entra in Ucraina dalla Russia viene poi esportato in Slovacchia e da lì in Austria e quindi in Italia. Si tratta dell’ultimo gasdotto ancora in esercizio dalla Russia verso l’Europa occidentale, che oggi porta circa 40 milioni di metri cubi al giorno. Nel frattempo, il prezzo in Italia è in questi giorni significativamente più basso che al Ttf. Mentre gli stoccaggi italiani sono pieni all’89%, il prezzo del gas al Psv (l’hub italiano) è stato ieri di 39 euro a MWh più basso di quello all’hub olandese sulla prima scadenza a termine (203 euro al MWh al Ttf e 164 euro al MWh al Psv). Questo perché la domanda dei consumatori è bassa, soprattutto quella industriale è molto al di sotto delle medie del periodo. Al contempo le importazioni procedono bene: ieri dall’Algeria sono arrivati oltre 80 milioni di metri cubi, dall’Azerbaigian oltre 30, i rigassificatori di Livorno e Ravenna hanno immesso complessivamente quasi 40 milioni di metri c ubi . Gli stoccaggi vengono riempiti più lentamente (ieri 47 milioni di metri cubi in iniezione), ragion per cui in alcune ore del giorno è possibile esportare alcuni quantitativi, come del resto capita spesso. Rispetto all’hub olandese, al Psv arriva meno Lng e gas dal Nord Africa, che quindi ha condizioni di prezzo diverse, ma soprattutto al momento il sistema italiano è «lungo». La situazione internazionale però non permette di rilassarsi: stiamo parlando ancora di condizioni di prezzo stellari, da sei a dieci volte superiori a quelle di un anno fa, quando già i valori erano decollati. Con l’inverno che si avvicina, il clima rimane la variabile più importante dal lato della domanda. 

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