STUPIDA RAZZA

giovedì 15 settembre 2022

Col lockdown più violenze sui bimbi

 

È difficile negare l’i m patto dannoso del lockdown sui bambini, così pure l’abuso sui minori, altro tragico effetto delle chiusure che sono state imposte durante la pandemia. Uno studio pubblicato ad agosto su Bmj Paediatrics Open sottolinea l’aumento delle violenze non solo nei Paesi più poveri, come l’Uganda, dove nel primo mese di lockdown si registrò «un +1.565% del numero medio di chiamate al giorno all’Uganda child helpline», conosciuto come Sauti 116, telefono di assistenza ai bambini, ma anche in nazioni alto reddito. «Dal 10 al 26 aprile 2020, sono state ricevute 21.904 telefonate, segnalando 269 casi», riporta l’Unicef, sulla situazione che si creò nello Stato africano. In appena due settimane, la maggior parte dei 269 rappresentavano «abbandono di minori, abusi fisici e sessuali», e due segnalazioni di omicidio di bimbi. Non andava meglio nel Regno Unito, dove tra il 23 marzo e il 23 aprile 2020, periodo di chiusura, nei piccoli tra i 5 e 13 mesi si registrò un + 1.493% (rispetto ai tre anni precedenti) di abusive head trauma (Aht), una forma di trauma encefalico che si verifica quando la testa del bambino, afferrato a livello del torace o delle braccia, è sottoposta a rapide accelerazioni, decelerazioni e forze rotazionali. Si tratta della causa più comune di morte per maltrattamento in età infantile nei Paesi industrializzati. «Tre, quattro scuotimenti, per un periodo compreso tra 4 e 20 secondi, sono sufficienti a determinare quadri lesivi gravi; lo scuotimento può avvenire anche una sola volta e avere conseguenze fatali», scrivevano l’esperto di medicina legale, Massimo Niola, dell’Universi - tà degli studi di Napoli e altri studiosi italiani, in un lavoro del 2016 che ricordava come «secondo studi americani circa un quarto dei bambini con Aht muore alcuni giorni o settimane dopo la violenza. Nei 3/4 dei sopravvissuti, il 75% riporta danni permanenti consistenti in paralisi cerebrale, disturbi della capacità visiva, difficoltà della deambulazione, epilessia, danni neurologici». La ricerca sui casi in Uk, pubblicata nel 2020 dalla rivista medica British medical j o u r n al (Bmj), elenca un orrore di «emorragie retiniche (50%), lividi estesi (50%), fratture del cranio (40%), edema cerebrale (40%)» ed altre conseguenze dei maltrattamenti sulle povere creature. In Francia, mentre le famiglie rimanevano confinate in casa dal 17 marzo all’11 maggio 2020, per il primo lockdown, il numero di bambini da 0 a 5 anni esposti a violenza fisica è stato del 40% superiore agli stessi periodi nel triennio precedente. Il numero verde 119 francese per i bambini in pericolo ha registrato un aumento del 56% delle chiamate, il ricorso diretto ai servizi di polizia o ai servizi di emergenza (Samu) era aumentato del 113%, riferiva uno studio pubblicato nel dicembre scorso su Sciencedire c t . L’obbligo di restare chiusi in casa ha inasprito i rapporti familiari e reso più duri i genitori verso i propri figli, segnala uno studio compiuto nei Paesi Bassi, con aumento del tono della voce, perdita del controllo, violenza verbale. L’incertezza economica e lavorativa, la preoccupazione sanitaria e l’obbligo di occuparsi dei bambini senza poter contare sull’aiuto di scuole o asili aveva reso «significativamente» più duri mamme e papà di bimbi di 3 anni. «Non sappiamo se questi cambiamenti abbiano provocato più lesioni fisiche o ospedalizzazione», devono però ammettere gli autori dello studio «Higher levels of harsh parenting during the Covid-19 lockdown in the Netherlands», pubblicato da S ag e. Negli Stati Uniti, i Centers for disease control and prevention hanno rilevato che oltre l’11% degli adolescenti, inclusi in una ricerca, hanno subìto abusi fisici e oltre il 55% abusi emotivi durante il primo anno della pandemia di Covid-19. Attenzione, avvertono gli autori, anche «l’abu s o sui minori è una pandemia. I nv i s i bi l e » .

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