STUPIDA RAZZA

mercoledì 17 agosto 2022

«Basta con i vecchi dogmi liberisti Lo Stato intervenga nell’economia»

 

Il centrodestra viaggia con il vento dei sondaggi in poppa e in effetti sono tanti, da qualche settimana a questa parte, a tentare ll salto sul carro del (probabile) vincitore. Gianni Alemanno su quel carro avrebbe potuto accomodarsi senza troppe difficoltà, ma ha scelto una strada alternativa, e più c o m p l ic ata . Alemanno, dopo una vita fieramente a destra ora il suo percorso si è separato da quello del centrodestra. Pe rch é ? «Oltre alla riproposizione del vecchio programma economico-sociale dei governi Berlusconi, il punto di rottura è stata la posizione sulla guerra in Ucraina. Lega e Forza Italia, nonostante qualche tentativo si smarcarsi, alla fine hanno sempre appoggiato la linea di Draghi di infognare l’Italia in una posizione cobelligerante, totalmente allineata con l’amministrazione Biden e molto più oltranzista di quella di Germania e Francia. Fratelli d’Italia, pur stando all’opposizione, ha sostenuto il governo in questa posizione, che, a mio avviso, è contraria al nostro interesse nazionale e a quello di tutta l’Eu ro pa » . Non pensa che così perderà una occasione? Del resto, il centrodestra ha molte probabilità di vincere le elez io n i . . . «Credo (e spero) che il centrodestra batta il centrosinistra in queste elezioni. Ma il programma del centrodestra non è adeguato a governare l’Italia in un momento così difficile. Se la politica di sinistra è un disastro per il nostro popolo, non basta essere un po’ diversi per rappresentare veramente l’alternativa. Anzi si rischia un fallimento che ridarebbe credibilità alla sinistra. È già successo con i governi Berlusconi, non voglio avvallare il ripetersi degli stessi errori. Purtroppo nel centrodestra non c’è nessuno spazio per esprimere posizioni di dissenso e aprire un confronto s e r io » . E quindi a quale o quali movimenti ha deciso di avvicinarsi? «Il movimento che mi pare più credibile e più vicino alle mie idee, tra quelli fuori dal centrodestra e dal centrosinistra, è Italexit di Gianluigi Paragone. Ma devo ancora confrontarmi con lui per capire se è possibile dare un contributo creativo per vincere la sfida di superare la soglia di sbarramento. Insieme a tanti amici abbiamo preparato un documento intitolato “Fermare la guerra, salvare l’Ita l i a” che presenteremo nei prossimi giorni e che sarà la base del confronto. Tutto questo non è finalizzato a una mia candidatura, perché non sarebbe serio cominciare un percorso politico con una personalistica pesca delle occasioni. Sono un politico all’antica: prima viene la militanza, poi le eventuali candidature». Torniamo un attimo sul centrodestra. In particolare che cosa non la convince nel prog ramma? «Il programma economico e sociale è troppo influenzato dai vecchi dogmi ideologici del liberismo. Per evitare di far andare l’Italia in default tornando a creare sviluppo e occupazione, ci vuole un forte rilancio delle nostre filiere produttive anche con l’intervento dello Stato in economia, come sta accadendo in tutto il mondo. Dobbiamo tornare ai principi costituzionale di difesa del reddito dei lavoratori e d tutela sociale delle fasce più deboli. Per questo bisogna rinegoziare radicalmente i trattati europei, a costo di mettere sul piatto della trattativa la nostra uscita dall’Euro. Non basta promettere drastiche riduzioni delle tasse, senza peraltro dire come queste possono essere finanziate. Colpisce anche la totale assenza di un progetto sul Mezzogiorno, proprio nel momento in cui si promette l’autonomia differenziata alle Regioni del nord». E sul Covid come le sembrano le posizioni di Lega e Fd i? «Questo è il punto su cui questi partiti sono più controcorrente, negando ogni riproposizione del green pass. Ma bisogna essere più coraggiosi, con un forte investimento nella sanità sul territorio e una commissione d’inchiesta per appurare tutte le responsabilità sul mancato contrasto alla pandemia. Dobbiamo mettere sul banco degli imputati Big Pharma e i suoi complici in Ita l i a » . Riguardo all’Ucraina, il vero punto di rottura, lei cosa propone? « L’Italia deve assumere una posizione di neutralità attiva in questa guerra, seguendo l’esempio di Turchia e Ungheria che, pur facendo parte della Nato, non hanno inviato armi in Ucraina e hanno evitato di distruggere la propria economia con le auto-sanzioni. Serve a salvare la nostra economia, ma anche a costruire le condizioni per un processo di pace che fermi l’invasione russa salvando il popolo ucraino dalla distruzione». Dica sinceramente: crede che Giorgia Meloni possa diventare presidente del Cons i g l io? «Penso che dal punto di vista personale abbia tutte le carte in regola per farlo: mi fanno ridere le accuse della sinistra contro di lei. È persona seria e determinata, anche per me sarebbe un motivo d’orgoglio se una persona di destra fosse la prima donna a salire a Palazzo Chigi. Ma senza un programma profondamente diverso da quello attuale del centrodestra, rischia di fallire la prova del governo. Per questo è necessario che ci sia una forza esterna al centrodestra che, con una forte posizione di critica, contribuisca a correggere questi errori. Di voti il centrodestra ne ha fin troppi, c’è invece bisogno di una nuova proposta politica capace di dare risposte vere ai problemi dell’Italia e quindi di recuperare voti nella sempre più vasta area dell’a s te n s io n ismo». 

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