Già alle prese, come tutti, con l’aumento dei prezzi del gas, i tedeschi dal 1° ottobre dovranno pagare una tassa aggiuntiva sulle bollette. Un aggravio di 2,4 centesimi per chilowattora, che si tradurrà in un prelievo di 480 euro all’anno per una famiglia di quattro componenti che consumi in media 20 mila chilowattora all’a n n o. Il ministro dell’energia R obert Habeck, che ha annunciato l’introdu z io n e della nuova imposta nel giorno di ferragosto, ha spiegato che il nuovo balzello è lo strumento più «equo» per evitare un’o ndata di fallimenti tra le aziende importatrici di gas, il paventato “ ef fetto Lehman Brothers” che potrebbe mettere a rischio l’intera catena di distribuzione di calore ed energia del paese. Il calo delle forniture attraverso il gasdotto Nord Stream, che al momento funziona al 20% della sua capacità, sta mettendo in seria difficoltà le aziende importatrici, che sono costrette a rifornirsi sul mercato a prezzi altissimi per onorare i contratti a lungo termine (quindi con prezzi fissati prima della guerra) con i propri clienti. Una situazione che a luglio ha messo il colosso Uni p e r nella condizione di chiedere aiuti di Stato per non fallire, ricevendo dal governo un finanziamento da 15 miliardi di euro. Ma il rischio di trovarsi senza gas sufficiente a soddisfare la domanda questo inverno sta portando molti in Germania ad interrogarsi sulla possibilità di aprire il gasdotto gemello di Nord Stream, quel Nord Stream 2 che è stato ultimato poco prima dell’inizio del conflitto in Ucraina e che non è mai entrato in funzione per decisione di Berlino. Ma la rinuncia a Nord Stream 2, presentata originariamente come una forma di sanzione contro Mosca, si sta ora ritorcendo contro i tedeschi. Gazprom ha ridotto i flussi attraverso Nord Stream 1 adducendo a motivazione la presenza di problemi tecnici in alcune turbine, che non è stato ancora possibile risolvere. IL SONDAGGIO Da parte russa è stato fatto notare che non ci sarebbero problemi tecnici a dirottare i flussi su Nord Stream 2, una posizione perorata in Germania dall’ex cancelliere socialdemocratico G h erard Schroeder, da poco reduce da un viaggio a Mosca dove avrebbe parlato (anche) di questo tema con il presidente russo V l ad i m i r Puti n . Ieri a perorare la causa dell’apertura di Nord Stream 2, pur prendendo le distanze da Schroeder e mettendola sul piano del realismo, è stato Der Spieg el con un editoriale nel quale, tra le altre cose, dava conto di un sondaggio secondo il quale il 66% dei tedeschi è favorevole all’apertura del gasdotto: una percentuale già considerevole, ma destinata inesorabilmente ad alzarsi se questo inverno la carenza di metano rendesse necessari razionamenti nelle fabbriche e nelle abitazioni privat e. Intanto dodici imprese importatrici hanno comunicato di dover sobbarcarsi 34 miliardi di euro di costi aggiuntivi in seguito alla riduzione dei flussi da Mosca. La nuova tassa dovrebbe coprire il 90% di questa cifra. Ma potrebbe contemporaneamente aumentare l’inflazione, che secondo il capo economista di Commerzbank Jorg Kramer in autunno supererà il 9%.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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