STUPIDA RAZZA

giovedì 1 settembre 2022

«Gli Stati Uniti hanno sbagliato dopo l’Urss a creare un sistema con un unico centro»

 

P erché a così tanti anni dalla fine dell'Urss non c'è ancora un nuovo ordine mondiale? È difficile dirlo, la ragione principale è che le speranze di costruire un nuovo mondo, quelle speranze di cui tutti parlavano a quel tempo, non si sono realizzate perché gli eventi hanno preso un’altra piega. Penso, però, che la causa principale sia stata proprio la fine dell’Unione Sovietica che ha privato il mondo di un elemento fondamentale, ovvero una controparte per gli Stati Uniti. Questo ha reso gli Usa molto avidi, arroganti. All'epoca gli Usa e in parte altri partner occidentali si ammalarono di una malattia peggiore dell’Aids: il complesso del vincitore. Cominciarono a giocare con la geopolitica, cercarono di allargare la loro sfera d’influenza e come risultato abbiamo avuto le guerre in Jugoslavia, Iraq e tutto il resto. Restiamo sull’Iraq, Mikhail Sergeevich, perché ha sempre criticato l’intervento militare della coalizione a guida Usa? È stato un colpo durissimo all’ordine e alla legalità internazionale, assestato anche contro la volontà della opinione pubblica europea. È stato un errore grandissimo. Lo fu anche se consideriamo l’aspirazione di “esportare la democrazia”, come si diceva allora? Credevano che sarebbe stato l’inizio della democratizzazione del grande Medio Oriente ma anche questo non è riuscito. In quello stesso periodo il problema della povertà nel mondo non è stato affrontato, la differenza tra ricchi e poveri si è approfondita anche nei paesi industrializzati, gli estremismi hanno rialzato la testa e il terrorismo internazionale ha avuto un’occasione ottima per espandersi a crescere. Lei è molto duro nei confronti degli Stati Uniti. Nei 10 anni che hanno seguito la fine della Guerra Fredda tutto ha contribuito a costruire un ordine mondiale che, come punto di riferimento, aveva le azioni unilaterali di una sola potenza. L'idea è fallita direi, non è venuto nulla di buono nemmeno per gli Stati Uniti la cui autorità e prestigio nel mondo hanno sofferto. Non funziona, non si può creare un mondo con un unico centro. Lo scenario che ha dipinto è preoccupante. Quello spirito di fine anni Ottanta è del tutto perduto? Dobbiamo pensare bene a cosa fare del nostro futuro. L’Unione Europea sta diventando più forte e sono contento che sia così, perché la considero un giocatore responsabile sullo scenario mondiale, ma c’è un punto: l’Ue ha bisogno di un rapporto forte con la Russia. Se lavoreranno insieme l’Europa potrà giocare un ruolo molto più importante nella politica mondiale. In che modo l’Ue si dovrebbe muovere verso la Russia? Bisogna capire che la Russia sta compiendo una transizione verso la democrazia. La Russia ha una storia difficile, è passata attraverso la dominazione mongola, le centinaia di anni di schiavitù, i decenni di comunismo. Fare questa transizione non è veloce come fare i cento metri! Lei ripete spesso che ci vorrà tempo affinché la Russia impari la democrazia. Oh, sì la Russia ha molto da studiare sulla via della democrazia. I Paesi occidentali ci hanno messo secoli a impararla, del resto. Chissà cosa sarà la Russia tra duemila anni. Però la Russia ha imparato rapidamente le regole del capitalismo. Perché non quelle della democrazia? Non molto tempo fa in Russia la gente scendeva ancora in piazza con le effigi di Stalin. La mia stessa esperienza mi insegna quanto sia difficile cambiare: una volta a scuola mi chiesero di scrivere un tema a piacere ed io scelsi una poesia che diceva “Stalin è la nostra gloria militare, Stalin è la speranza della nostra gioventù”… E ora sono anni che combatto lo stalinismo! Noi tutti stiamo uscendo da quel regime, da quel lavaggio del cervello totalitario. Per i giovani è più facile, ma ci sono molte persone, anziani, pensionati, per le quali è dura. E che tema a piacere sceglierebbe oggi? Felicità, che cosa è la felicità.



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