STUPIDA RAZZA

martedì 6 settembre 2022

L’autunno caldo delle proteste sociali In Germania gli aiuti scontentano tutti

 



«Autunno caldo contro il freddo sociale»: questo lo slogan della manifestazione di piazza a Lipsia, in Sassonia, organizzata ieri sera dal partito di estrema sinistra Die Linke contro il caro bollette della crisi energetica e il caro vita dell’alta inflazione. La protesta è stata affiancata da manifestanti di estrema destra, tra i quali “Libera Sassonia”, intenti a riappropriarsi del lunedì: dopo le marce dei No Vax in pandemia, le manifestazioni di destra e di sinistra contro il governo e la crisi energetica si ispirano ai cortei del lunedì, Montagsdemonstrationen, contro il governo della Repubblica democratica tedesca. Il partito di estrema destra AfD intanto ha pronto il motto: «Autunno caldo invece di piedi freddi. Il nostro Paese prima di tutto». E non è solo la Germania a marciare contro la crisi energetica. A Praga, capitale della Repubblica ceca, sono scesi in piazza in 70mila nei giorni scorsi contro il governo mentre un’ondata di scioperi ha colpito il Regno Unito per tutta l’estate. L’autunno si preannuncia complicato per il governo di Berlino. Il maxipacchetto di aiuti varato la scorsa domenica dai partiti della coalizione semaforo potrebbe non bastare per placare gli animi di famiglie e imprese colpite duramente nei prossimi mesi dall’impennata dei prezzi di gas ed elettricità. Spd-Grünen-Fdp hanno faticosamente raggiunto un accordo su un terzo mix di aiuti da 65 miliardi, più che raddoppiando i 30 miliardi di sostegni elargiti finora quest’anno in due pacchetti per alleggerire gli alti costi energetici per famiglie e imprese. La coalizione semaforo nel 2022 sta contrastando il caro energia con aiuti da 95 miliardi, 2,5 punti di Pil. Il terzo pacchetto di sostegni, che «non lascia nessuno da solo», prevede in un documento di 13 pagine un ventaglio di misure tra tagli di tasse e prezzi, sconti o sostegni per pagare bollette e affitti, prestiti a tassi agevolati, sussidi maggiorati in denaro per pensionati, studenti, lavoratori autonomi e a basso reddito, Pmi. Proprio le Pmi hanno protestato ieri. Benjamin Schöfer, esponente dell’associazione DMB Deutscher Mittelstands-Bund, ha detto al Sole 24 Ore che le misure del terzo pacchetto «quasi si dimenticano delle Pmi che hanno un ruolo fondamentale nell’economia tedesca e sono esposte a uno stress estremo a causa del caro energia, dei problemi nelle catene di approvvigionamento, della carenza di manodopera specializzata». Secondo Schöfer, la riduzione dell’Iva sul gas agevola i consumatori privati, non le imprese. Molto più efficace è il taglio delle tasse sul gas, che però non c’è. «Non abbiamo bisogno dei prestiti agevolati, piuttosto dobbiamo pagare meno l’elettricità ma non è chiaro come e quando il freno sui prezzi dell’energia sarà attuato, servirà un accordo Ue ma senza certezze le imprese non possono pianificare gli investimenti per il futuro», ha sottolineato. In un sondaggio DMB, le Pmi al 73% soffrono per gli costi dell’energia, al 10% temono la bancarotta.

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