California nella morsa d’incendi e blackout
La California soffoca sotto un’ondata di caldo record, che ha fatto scattare l’emergenza blackout per la sua
rete elettrica e alimentato incendi letali. Almeno quattro persone hanno
perso la vita tra le fiamme di 14 grandi focolai, due nel Fairview Fire presso Hemet a sudest di Los Angeles.
Lo Stato ha evitato gravi paralisi
nel lungo fine settimana del Labor
Day, ma con la ripresa dell’attività da
ieri la crisi si è aggravata. L’uso di
elettricità ha raggiunto vette inedite,
51mila mega watts, tra temperature
che da Sacramento a San Diego hanno talvolta sfiorato i 46 gradi Celsius. La regione desertica di Death
Valley ha raggiunto i 50 gradi. Ai picchi ipotizzati nella domanda,
questa settimana, rischia un deficit
di forniture da 5.000 megawatt.
L’authority California Independent System Operator, che supervisiona la rete, chiede da giorni alla
popolazione di limitare il ricorso ad
aria condizionata, elettrodomestici
e luce. Un invito alla conservazione
soprattutto tra le 4 e le 9 di sera,
quando il contributo dei pannelli
solari diminuisce.
Gli appelli ai residenti hanno dato
risultati, riducendo i consumi del 2%
rispetto al previsto. Non abbastanza, però, da scongiurare blackout e
allentare l’allarme. Le elevate temperature si sommano a una protratta siccità storica, la peggiore in 1.200
anni capace di inaridire il Colorado
River indispensabile a sette Stati occidentali California compresa. La
siccità ha messo alle corde le centrali
idroelettriche e facilita la diffusione
di incendi che possono anche danneggiare ulteriormente la rete. Gli
esperti collegano la crisi da clima
estremo, almeno in parte, all’effetto
serra, oltre ché alle sfide per le infrastrutture americane.
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