L’elenco delle misure è corposo e da esse passerà un terzo del risparmio italiano del gas. «Riduzione della temperatura e della durata delle docce, l’utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo, l’abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione e la riduzione del tempo di accensione del forno, l’utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico, il distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione, lo spegnimento o l’i n s e r i m e nto della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza, non lasciare in stand by tv, decoder, dvd, la riduzione delle ore di accensione delle lampadine». Sono i «comportamenti consapevoli» che dovrebbero adottare i cittadini messi nero su bianco dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale italiano. Ma non si tratta di un appello alla responsabilità o di un generico invito a fare ognuno la propria parte. Grazie a queste “s trategie” rivoluzionarie il governo punta a risparmiare addirittura 2,7 miliardi di metri cubi (smc) di gas naturale (stime E n ea). Vale a dire un terzo di quegli 8,2 miliardi di smc di gas che l’Italia dovrebbe tagliare per raggiungere que ll ’obiettivo del 15% di risparmi (volontari) previsti dall’Unione europea rispetto allo storico dei consumi da agosto a marzo. Insomma, il piano del governo è di mettersi in mano al buon cuore dei c i ttad i n i . MA CON L’ALLERTA UE SERVIRANNO MENO TAGLI L’obiettivo del 15% di risparmi previsto da Bruxelles, giova ricordarlo, non è vincolante ma volontario almeno fino a quando non scatterà l’a l l e rta dell’Unione europea. Che potrebbe arrivare se (o forse sarebbe il caso di dire quando) la Russia taglierà le forniture all’Europa. Ma in quel caso l’Ita - lia avrebbe diritto a uno sconto in base all’alto riempimento degli stoccaggi raggiunto in estate e l’asticella del risparmio sarebbe fissata al 7%. Così l’Italia, si legge nel piano di Cingolani, sarebbe chiamata a effettuare una riduzione dei propri consumi di 3,6 miliardi di smc di gas naturale. Per raggiungere questo obiettivo secondo le stime del governo basteranno (e avanzeranno) la massimizzazione della produzione di energia elettrica con combustibili diversi dal gas (ad esempio il carbone che, non a caso, sta vedendo il suo prezzo salire alle stelle - si veda l’articolo nella pagina a fianco, ndr) e grazie alle misure di contenimento nel settore del riscaldamento. La prima dovrebbe garantire un risparmio di 2,1 miliardi di smc di gas, la seconda altri 3,2 miliardi di smc per un totale di 5,3 miliardi di smc. TERMOSIFONI PIÙ FREDDI E ACCESI MENO TEMPO Come anticipato dalla stampa, il prossimo inverno dovremo abituarci a una temperatura più bassa di un grado centigrado. Entro il mese di settembre il Mite modificherà la regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale del riscaldamento attraverso un decreto. All’interno delle attività industriali, artigianali e assimilabili la temperatura di riferimento, con una tollerabilità di due gradi centigradi in più e in meno, sarà di 17°C. Per tutti gli altri edifici, invece, il valore di riferimento sarà di 19°C, sempre con una tollerabilità di due gradi. I riscaldamenti potranno rimanere accesi 15 giorni meno di quanto previsto attualmente. La sforbiciata si attuerà posticipando di otto giorni la data di accensione degli impianti e anticipando di sette giorni la data di spegnimento. Dai termosifoni accesi meno tempo e a una temperatura minore il governo punta a risparmiare 2,7 miliardi di smc di gas per quanto riguarda gli edifici residenziali e 500 milioni di smc di gas per la parte uffici e commercio. Negli edifici pubblici, nei grandi locali commerciali e nei punti a maggior consumo saranno consentiti dei controlli a campione. LE ALTRE MISURE CONTENUTE NEL PIANO Il resto del Piano pubblicato dal Mite è un mix di cose più o meno già note. Dalla spinta sui rigassificatori – che comunque saranno operativi per l’in - verno 23/24 e non per quello in arrivo – al potenziamento degli approvvigionamenti di Gnl dalle nuove rotte. In particolare fino a 3,5 miliardi di smc dall'Egitto, 1,4 miliardi di smc dal Qatar, 4,6 miliardi di smc dal Congo e circa 3,0-3,5 miliardi di smc da altre forniture in fase di negoziazione da atri Paesi quali Angola, Nigeria, Mozambico, Indonesia e Libia. Complessivamente entro il 2025 circa i 30 miliardi smc provenienti da Mosca verranno sostituiti da 25 miliardi di gas di altra provenienza e la differenza arriverà dallo sviluppo delle rinnovabili. Per questo inverno, però, un ruolo da protagonisti lo dovranno ricoprire i cittadini.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento