STUPIDA RAZZA

giovedì 8 settembre 2022

L’Italia preme sull’Ue: price cap immediato e rimborsi

 

L’Italia prova a fare pressione e a intestarsi la misura del price cap tornata prepotentemente sul tavolo dell’Unione europea. In vista del Consiglio Ue Energia straordinario in programma venerdì, il governo sta preparando una proposta da portare agli incontri preparatori a livello tecnico che si terranno oggi a Bruxelles. A partecipare saranno tra gli esperti della Commissione europea e i tecnici provenienti dai ministeri competenti dei Paesi dell’Ue. Roma sarebbe pronta a presentare un non-paper – o ssia un documento non ufficiale – da portare all'attenzione delle altre capitali, per provare a far passare un tetto al prezzo del gas a livello europeo. La proposta italiana prevederebbe – come suggerisce anche il documento della Direzione generale Energia della Commissione anticipato ieri da Ve rità &A f fa ri – un ente unico europeo incaricato di decidere il tetto al prezzo, che dovrebbe fissato ai prezzi pre-guerra. La cifra sul quale starebbero ragionando i tecnici italiani non è ancora ben definita: si parla di una forbice tra i 100 e i 180 euro MWh. TEMPI E MODALITÀ L'Italia punterebbe un intervento rapido dell’Un io n e europea, con l’entrata in vigore del price cap che, nella visione italiana, dovrebbe essere immediata e slegata da eventuali altre interruzioni delle forniture da parte di Mosca. Il price cap dovrebbe essere implementato non in modo definitivo ma con una scadenza fissata, con una prima applicazione che secondo il documento non-paper di Roma dovrebbe essere di sei mesi. Il meccanismo immaginato dall’Italia prevede un meccanismo di rimborso per gli importatori che si trovano a comprare a un prezzo superiore a quello fissato dal price cap. Il rimborso, quindi, sarebbe pevisto solo sul margine eccedente al prezzo. Il finanziamento della misura per Roma potrebbe arrivare tramite due canali alternativi: o la fiscalità generale, con una voce ad hoc sulle bollette, oppure attraverso il bilancio comune Ue . AMSTERDAM SI OPPONE La proposta, secondo quanto risulta dagli organi di stampa, sarebbe condivisa da quasi tutte le capitale europee. A opporsi sarebbe soltanto Amsterdam che preferirebbe un price cap applicato solamente alle importazioni da Mosca. Una possibilità questa che sarebbe anche la preferita della Commissione europea, come evidenziato anche nel suo non-paper, perché politicamente più facile da far passare e con difficoltà di attuazione minor. Sempre che Mosca non decida di chiudere  i rubinetti in ris p o s ta .  

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