STUPIDA RAZZA

martedì 6 settembre 2022

Lavoro, un luglio freddo Aumentano i precari, esplodono gli inattivi

 

n Luglio freddo per il lavoro. L’Istat infatti registra un calo degli occupati (-0,1% pari a 22mila unità), ma soprattutto l’esplosione dei contratti a termine e anche degli inattivi il cui tasso sale al 34,4%. In dettaglio, il numero di chi ha un impiego resta sopra i 23,2 milioni pur registrando, per la prima volta da agosto 2021, una contrazione. Nell’arco dei dodici mesi l'incremento è di oltre 460mila ma con i dipendenti a termine che raggiungono il valore più alto dal 1977, primo anno della serie storica arrivando a quota 3 milioni e 166 mila unita' (+7,9%) mentre la crescita dei dipendenti permanenti è solo del + 1,5% Tutto ciò si traduce in un tasso di occupazione che scende al 60,3%, quello di disoccupazione al 7,9% e il tasso di inattività, come detto, sale al 34,4%. L'occupazione cala tra le femmine, i dipendenti permanenti, gli autonomi e tutte le classi d'età, con l'eccezione dei maggiori di 50 anni tra i quali cresce. Crescita che si registra anche tra i maschi e i dipendenti a termine. PROBLEMA GIOVANI Il calo del numero di persone in cerca di lavoro (-1,6%, pari a -32mila unità rispetto a giugno) si osserva per entrambi i sessi e principalmente tra i 35-49enni. Il tasso di disoccupazione sale al 24,0% tra i giovani (+0,1 punti). La crescita del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,4%, pari a +54mila unità) coinvolge uomini e donne e le classi d'età al di sotto dei 50 anni. I Confrontando il trimestre maggio 2022-luglio 2022 con quello precedente (febbraio 2022-aprile 2022), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6%, per un totale di 140mila occupati in più. PREOCCUPAZIONE Preoccupazione viene espressa dalla segretaria confederale Uil Ivana Veronese che sottolinea come «dai dati Istat emerga un calo dell’occupazione mentre aumentano gli inattivi» «Timori anche per il calo dell'occupazione femminile e la crescita del lavoro a termine - aggiunge Veronese - e per il più alto numero di lavoratrici e lavoratori a termine dal lontano 1977 e con un'incidenza sul totale dell'occupazione che è andata crescendo nel corso degli anni». «Se continuerà con questo trend conclude la segretaria Uil - in un futuro non troppo lontano, avremo più occupazione precaria che stabile. Occorre invertire questa tendenza ora, lavorando sulla qualità del lavoro che è sinonimo di stabilità, sicurezza, formazione, diritti, tutele». AREA EURO A luglio scorso il tasso di disoccupazione destagionalizzato dell'area dell'euro si è invece attestato sul 6,6%, in lieve calo dal 6,7% registrato nel precedente mese di giugno e dal 7,7% di luglio 2021. Rispetto a giugno, il numero di disoccupati e' diminuito di 77.000 nella zona euro. 

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