Non c’è solo il gas. Anche il vecchio carbone, che gli ecologisti vorrebbero mandare in pensione dopo aver alimentato due secoli di rivoluzione industriale, vive una inattesa giovinezza. Si è messo a gareggiare con il gas per vedere chi corre più veloce segnando un record dopo l’a l tro. Il futures per dicembre ha toccato ieri i massimi storici di 463,70 dollari per tonnellata rompendo il precedente record di 436 dollari toccato appena venerdì. Per dare un tocco di romanticismo alla freddezza delle statistiche della finanza bisogna ricordare che il derivato fa riferimento al prezzo del carbone fisico caricato nel porto australiano di Newcastle. Si trova nel Nuovo Galles del Sud. Un richiamo alle miniere gallesi dove è nata la mistica del carbone. Oltre naturalmente alla sua storia di fatica, sangue e morte. «Il futures del carbone di Newcastle ha raggiunto un nuovo record in quanto l'Europa, che sta affrontando una crisi energetica, dovrà aumentare le importazioni», spiegano in una nota gli analisti di Saxo Bank. «Il Regno Unito sta già importando il gas liquefatto australiano. La previsione di una punto di domanda senza precedenti potrebbe spiegare perché il prezzo del carbone in Australia viene scambiato a un record, insieme al prezzo dei futures», aggiungono. Secondo gli esperti della banca d'affari danese, è probabile che la fornitura di energia australiana «si esaurirà già nel 2023», il che significa che l'inflazione «continuerà a peggiorare» e per le società carboniere i flussi di cassa liberi «aumenteranno probabilmente». Complicano il quadro sull'offerta di questa materia prima anche le condizioni meteorologiche in Australia, uno dei principali esportatori, dove La Ni na , una perturbazione atmosferica oceanica, potrebbe colpire il Paese per la terza volta entro la fine dell’a n n o. «Qualsiasi grave interruzione delle spedizioni di carbone australiane potrebbe spingere il prezzo del carbone anche a nuovi massimi», affermando in una nota gli analisti di Mor - gan Stanley. È chiaro, comunque, che si tratta di una speculazione molto aggressiva che potrebbe spegnersi da un momento all’altro. La recessione avanza come dimostrano le quotazioni del rame che essendo largamente utilizzato nell’in dustria rappresenta una sorta di termometro dell’ec onom ia. La produzione di Anglo Amer ica a luglio è crollata del 38%. C o d el c o del 6.5%.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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