STUPIDA RAZZA

giovedì 8 settembre 2022

Sopra i 35 gradi può scattare la richiesta di Cigo per stop o riduzione attività

 

D a quest’estate, nei fenomeni climatici estremi che consentono di chiedere la cassa integrazione, in caso di sospensione o riduzione dell’attività, rientra anche il caldo. Quando il termometro supera i 35°, secondo le istruzioni diffuse nei mesi scorsi da Inail e Inps, ma anche quando le temperature percepite superano questa soglia si può andare incontro a stress termico. Ci sono infatti lavorazioni che riguardano soprattutto settori come le costruzioni in cui le temperature percepite possono essere superiori a quelle reali. Accade, per esempio, nei lavori di stesura del manto stradale, o di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni o nelle lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche in tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore. Per le richieste è stata scelta una procedura semplificata , chie dendo alle aziende di indicare solo le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa e di specificare il tipo di lavorazione nelle giornate stesse. Sarà poi l’Inps a provvedere autonomamente ad acquisire d’ufficio i bollettini meteo e a valutarne le risultanze anche in relazione alla tipologia di attività lavorativa. In ogni caso l’Inps riconosce la cassa integrazione ordinaria in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell’azienda dispone la sospensione delle lavorazioni perché ritiene sussistano rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi i casi in cui le sospensioni siano dovute a temperature eccessive.  

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