STUPIDA RAZZA

domenica 17 luglio 2022

Confindustria vede nero Qualche spiraglio per l’export

 

«Scenario molto incerto per l'Italia, risultante di fattori che agiscono in direzioni opposte». E poi ancora «forze contrastanti». Per il Centro studi di Confindustria la situazione italiana è a dir poco complessa. «La dinamica del pil italiano è l'incerta sintesi di fattori che spingono in direzioni opposte - hanno evidenziato gli studiosi dell’associazione degli industriali -. Al ribasso: i rincari di energia e alimentari, i tassi di interesse più alti e lo spread sovrano più ampio, il commercio internazionale debole». Sul fronte opposto, invece, «al rialzo: la fine delle restrizioni anti- Covid e la stagione calda che spingono il turismo, la crescita delle costruzioni, la resilienza dell'industria, il risparmio accumulato che protegge i consumi». Nell'analisi degli economisti di via dell'Astronomia, come emerge dal rapporto mensile Con giu ntu ra F la sh , sull’economia gioca anche il fattore «l'euro indebolito sul dollaro» che «aiuta l'export, ma alza i prezzi dei beni importati». Il prezzo de ll ’energia appare «vicino al picco». Ma, come si legge nel report, il «quadro è complicato. Gli indicatori continuano a fornire segnali discordanti. Il Pmi è in discesa (50,9 a giugno, da 51,9), ormai vicino alla stagnazione; l'indagine Banca d'Italia segnala un peggioramento della domanda e maggiore incertezza nel secondo trimestre; la fiducia delle imprese manifatturiere registra un piccolo recupero a giugno, dopo un lungo calo. La produzione industriale, in calo a maggio come atteso, è in aumento nella media del secondo trimestre (-0,7% nel primo), con una dinamica nella prima metà del 2022 che, pur rallentando, è ben superiore a quella tedesca e francese. Le imprese industriali, dunque, mostrano resilienza». Inoltre, secondo gli esperti, «prosegue, invece, il trend di espansione delle costruzioni, che sostiene anche il flusso di investimenti; di recente, però, è apparso qualche segnale di decelerazione». Secondo il centro studi di Confindustria c’è però un «rimbalzo nei servizi. La spesa dei turisti stranieri in Italia ha ridotto in aprile il gap dal pre-Covid a -21% (era - 25% a marzo). L'indicatore dei consumi ICC a maggio ha registrato un aumento del +3,4% annuo, trainato dai servizi (+18,3%) che beneficiano dei maggiori acquisti per il tempo libero grazie al calo delle restrizioni, ma frenato dai beni (-1,4%)». Per gli esperti questi dati sembrano riflettere il fatto che, dato il reddito disponibile, i prezzi più alti impongono scelte tra acquisti di beni e servizi. «Il Pmi del settore continua ad indicare espansione, ma a un ritmo in rapida flessione (51,6 a giugno, da 53,7) -hanno evidenziato gli analisti -. Il rimbalzo dei servizi nel secondo e terzo trimestre potrebbe essere agevolato dal risparmio delle famiglie, ma limitato dall'inflazione». Per l'export, ci sono «prospettive difficili. Il valore dell'export è in aumento, per la crescita dei prezzi, ma in volume la dinamica è piatta a marzoaprile. In aumento le vendite extra-Ue a maggio (+4,7%), con forte contributo del mercato Usa dove le merci italiane sono favorite dall'indebolimento dell'euro». Il report registra inoltre il «maggior calo a giugno degli ordini esteri del PMI manifatturiero e debole commercio mondiale (-0,3% a febbraio-aprile); in espansione l’import di Usa e Uk, stabile quello dell'Eurozona, in calo quello della Cina». Lo scenario per gli scambi è negativo: PMI globale sugli ordini manifatturieri in zona recessiva per il quarto mese a giugno. 

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